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mercoledì 30 novembre 2016

ROUTES: LA ROCCA DI VOGOGNA

Chi visita l'antico borgo medievale di Vogogna, nella Valdossola, può concedersi una rilassante passeggiata che dal castello conduce fino ai ruderi della Rocca.

VOGOGNA - LA ROCCA
VOGOGNA - LA ROCCA

Il sentiero che nella prima parte è in salita, costeggia la torre del maniero fino a raggiungere due cappelle votive, una delle quali è l'oratorio di San Martino. Siamo in una zona altamente panoramica.
VOGOGNA - ORATORIO DI SAN MARTINO
VOGOGNA - ORATORIO DI SAN MARTINO

Superato l'oratorio, pochi passi e arriviamo al caratteristico abitato di Ganestredo. Si tratta di uno sparuto gruppo di abitazioni rurali in pietra, ricche di motivi medievali. All'ingresso del paese ci accoglie un lavatoio, mentre nella piazzetta centrale spicca un affresco (Madonna con bambino) purtroppo ombreggiato dalle travi che coprono parte della piazza.
VOGOGNA - FRAZIONE GANESTREDO, IL LAVATOIO
VOGOGNA - FRAZIONE GANESTREDO, IL LAVATOIO

La Rocca si raggiunge prendendo la strada che costeggia la montagna all'uscita di Ganestredo. Venti minuti di cammino, ed ecco i ruderi

Si tratta di un manufatto di origine longobarda risalente al IX-X secolo, dall’utilizzo incerto. Vista la dislocazione potrebbe essere stato parte integrante di un sistema difensivo della valle. 
La Rocca fu distrutta nel XVI secolo durante una scorreria dei vallesani.  Lungo il percorso sono collocate alcune bacheche descrittive.
VOGOGNA - LA ROCCA
VOGOGNA - LA ROCCA

COME ARRIVARE

Si arriva a Vogogna in treno, autobus o in auto.
Con la vettura, dall'Autostrada A26 (Genova-Gravellona Toce) quindi si prosegue sulla SS n.33 del Sempione, Uscita Piedimulera-Vogogna seguendo la direzione Gravellona Toce.

La stazione ferroviaria di Vogogna e' sulla linea Milano-Domodossola. Chi invece e' sul lago maggiore o sul Lago D'Orta e vuole raggiungere Vogogna in autobus può utilizzare la linea Domodossola - Omegna, con fermate: a Prata e  Ponte Masone (Autoservizi Comazzi) oppure da Novara o Arona con le linee della Società Trasporti Novaresi e fermata a Vogogna.  Infine da Verbania, linea CON.SER.VCO con fermata a Vogogna.

POSTCARD: MUGGIA

MUGGIA - IL PORTO
MUGGIA - IL PORTO
Muggia è l'unico comune tra quelli che si affacciano sul Mar Adriatico (della regione Friuli-Venezia Giulia) dalla cui diramazione occidentale cui  si può godere dello spettacolo del tramonto sul mare Adriatico.

La città, già nota in epoca romana ha vissuto diversi periodi passando dai Longobardi ai Bizantini, da Venezia a Napoleone, per finire sotto dominio austro-ungarico, prima di divenire definitivamente italiana.

VOGOGNA UN BORGO MEDIEVALE A RIDOSSO DELLE ALPI

Antichi palazzi, il castello e una rocca diroccata che dall'altro controlla la valle, crocevia dei transiti dalle Alpi al Lago Maggiore.

VOGOGNA - BORGO MEDIEVALE
VOGOGNA - BORGO MEDIEVALE

Lontana dai percorsi turistici classici, la Valgrande è ricca di storia, tradizioni contadine e borghi dal cuore medievale, forse non ancora del tutto noti al grande pubblico.
Siamo vicini alle ben piu note cave di Candoglio, quelle da cui proviene il marmo utilizzato per la costruzione del Duomo di Milano, e nella zona di nascita del generale Luigi Cadorna, quello della famosa linea tracciata a difesa del suolo patrio durante la Prima Guerra Mondiale.
In questo contesto si inserisce Vogogna, la località che abbiamo visitato e chi appare come un'incantevole isola nel mare della modernità: le case, perlomeno, quelle del centro storico, hanno pietra a vista, così come il possente castello.
VOGOGNA - BORGO MEDIEVALE, MURA VERSO IL CASTELLO
VOGOGNA - BORGO MEDIEVALE, MURA VERSO IL CASTELLO

La nostra giornata ci porta alla scoperta dell'antica capitale dell'Ossola Inferiore ma anche nell’unico abitato della provincia del Verbano Cusio Ossola ad aver conservato l'impianto urbanistico ed architettonico del borgo medioevale.

Il punto di partenza è piazza Pratini. Raggiungiamo il rione S. Carlo dove ammireremo stupendi edifici risalenti al periodo a cavallo tra il Seicento e il Settecento e l'antica parrocchiale, crollata nel 1975. Da notare il portale rinascimentale incastonato nella nuova torre campanaria affiancata alla chiesa del 1904.
VOGOGNA - BORGO MEDIEVALE,
VOGOGNA - BORGO MEDIEVALE,

Raggiunta la Porta Superiore, oggi un punto immaginario visto che non esiste più, siamo nel cuore dell'antico borgo. Un tempo questa località era cinta da mura ma non resta traccia. Ben visibile è invece, l'imponente torrione del castello. Stiamo percorrendo adesso la via che nel Medioevo era considerata la strada delle botteghe.

Raggiungiamo Palazzo Pretorio. Questo scorcio di Vogogna un tempo era ricco di dimore signorili come Villa Biraghi Lossetti risalente al 1650. Qui sorge anche la chiesetta di Santa Marta.
VOGOGNA - BORGO MEDIEVALE, SULLO SFONDO ILCASTELLO
VOGOGNA - BORGO MEDIEVALE, SULLO SFONDO ILCASTELLO

Il Pretorio risale al 1348. Fu costruito per volontà di Giovanni Visconti, vescovo di Novara.
Inizialmente era sede del Vicario. Si tratta di un edificio che richiama l'architettura tipica del broletto lombardo, sostenuto da archi a sesto acuto che poggiano su colonne.
Lo spazio coperto sotto al porticato era utilizzato per le assemblee pubbliche e come mercato.
Le stanze ospitavano l'amministrazione civile e giudiziaria.
All'esterno si possono ancora vedere lo stemma visconteo e frammenti dell'antica decorazione pittorica.

Se il Palazzo Pretorio e' aperto, entrate ad ammirare il mascherone celtico in pietra ollare appartenuto alla Chiesa di San Pietro. Fino al 1753 era inglobato in una fontana.
Nel cortile della chiesa che sorge fuori dalla cittadina, si ammira una copia del mascherone celtico.

Il Pretorio si trova ai piedi della scalinata che conduce al castello. È stato sede fino al 1819 del governo dell’Ossola Inferiore.

Passeggiando per Via Roma si noteranno gli edifici abbelliti da balconate secentesche. Tra queste la casa del gabelliere (e' indicata da un portale scolpito). Superato il portale della chiesetta di Santa Marta, si sale al castello, mentre scendendo lungo via Lossetti si raggunge la zona di Porta Inferiore. Anche in questo caso la porta è solo nell’immaginario. Fu abbattuta nel 1837.

Raggiunta l’antica piazza Camillo,fuori le mura, sorge Casa Marchesa, risalente al 1350, e' la più antica abitazione nobiliare nel borgo, ammirandone solo la parte posteriore.
Prima di tornare in Via Roma e salire al Castello, si può raggiungere via Sopra le Mura e l’angolo inferiore del borgo, che i locali chiamano (in dialetto) “Cantun Suta”.

Attraversato il buio passaggio arcuato ci ritroviamo al settecentesco Palazzo dell’Insinuazione, e da qui alla piazzetta del Pozzo, quindi tornati in via Roma, sulla sinistra saliamo verso il “Cantun Sura”. Le case si stringono attorno al castello.

VOGOGNA - BORGO MEDIEVALE,  ILCASTELLO
VOGOGNA - BORGO MEDIEVALE,  ILCASTELLO
Una bella salita a gradoni ci porta davanti al maniero costruito nel 1348.

Anche in questo caso a volere l'edificio fu Giovanni Visconti, vescovo di Novara. La costruzione ha pianta irregolare. In passato fu utilizzato anche come prigione. Dal 1798 e' di proprietà del comune. La torre del castello visconteo domina la valle.
VOGOGNA - BORGO MEDIEVALE,  VISTA DAL CASTELLO VERSO LA VALLE
VOGOGNA - BORGO MEDIEVALE,  VISTA DAL CASTELLO VERSO LA VALLE

COME ARRIVARE

Si arriva a Vogogna in treno, autobus o in auto.
Con la vettura, dall'Autostrada A26 (Genova-Gravellona Toce) quindi si prosegue sulla SS n.33 del Sempione, Uscita Piedimulera-Vogogna seguendo la direzione Gravellona Toce.

La stazione ferroviaria di Vogogna e' sulla linea Milano-Domodossola. Chi invece e' sul lago maggiore o sul Lago D'Orta e vuole raggiungere Vogogna in autobus può utilizzare la linea Domodossola - Omegna, con fermate: a Prata e  Ponte Masone (Autoservizi Comazzi) oppure da Novara o Arona con le linee della Società Trasporti Novaresi e fermata a Vogogna.  Infine da Verbania, linea CON.SER.VCO con fermata a Vogogna.

POSTCARD: TRIESTE, ULTIMO AVAMPOSTO D'ITALIA

TRIESTE - ULTIMA CITTA' D'ITALIA
TRIESTE - ULTIMO AVAMPOSTO  D'ITALIA
Trieste, città che tornò definitivamente italiana dopo la Seconda Guerra Mondiale, ha un passato di splendore e ricchezza grazie agli austriaci che ne fecero avamposto sul Mar Adriatico. 
Con Trento fu centro dell'irridentismo, un movimento che tra la fine del 1800 e l'inizio del 1900 aspirava ad annettere la città all'Italia.

Trieste è anche una città culturale. Diverse, in passato le personalità che hanno soggiornato in città: dallo scirittore, poeta e dramamturgo James Joyce allo scrittore Umberto Saba, per citarne solo alcuni.

POSTCARD: WAITING FOR SUMMER

WAITING FOR SUMMER

martedì 29 novembre 2016

A PIEDI SULLE TRACCE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

Un trekking panoramico sulle tracce del sistema difensivo ideato dal Generale Luigi Cadorna durante la Prima Guerra Mondiale.

MONTE MORISSOLO - LINEA CADORNA, INGRESSO IN GALLERIA
MONTE MORISSOLO - LINEA CADORNA, INGRESSO IN GALLERIA 

Durante il primo conflitto mondiale, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, nell’ambito del sistema difensivo sulle Alpi, progettò e fece costruire quella che in Italia è nota come la Linea Cadorna.
Si tratta di una serie di trincee, posti di osservazione, gallerie, scavate sulle Alpi tra Piemonte e Lombardia, con funzioni di segnalazione per l’ipotetico arrivo del nemico Svizzera d’oltralpe per poter meglio organizzare la difesa della Pianura Padana.
MONTE MORISSOLO - LINEA CADORNA, VISTA SULLA PRIMA POSTAZIONE MILITARE
MONTE MORISSOLO - LINEA CADORNA, VISTA SULLA PRIMA POSTAZIONE MILITARE

A ricordo di quanto costruito tra il 1915 e il 1917, restano diversi tratti visitabili, come quello che nella zona del Verbano-Cusio-Ossola (sul Lago Maggiore) parte dalla località Piancavallo e raggiunge la vetta del monte Morissolo in un percorso facile, senza particolari pendenze e soprattutto, se affrontato nelle giornate limpide, altamente panoramico.
MONTE MORISSOLO - LA VETTA DEL MONTE
MONTE MORISSOLO - LA VETTA DEL MONTE

Il tragitto inizia dal piazzale antistante all’Istituto Auxologico di Piancavallo  (Sentiero Numero 1, simbolo bianco e rosso) e conduce al sistema difensivo del Morissolo percorrendo seguendo la strada militare che ci offre un panorama imperdibile che volge lo sguardo alla sponda piemontese e a quella lombarda del Lago Maggiore.

Si cammina senza particolari difficoltà fino a raggiungere il punto in cui due panchine offrono una sosta panoramica contemplativa sul lago, ma anche un bivio al nostro cammino: qui possiamo optare per la strada secondaria di arroccamento e al sentiero che scende verso Cannero, passando dall’Alpe Ronno e da Oggiogno, mentre proseguendo raggiungiamo in pochi minuti il Monte Morissolo.
MONTE MORISSOLO - LINEA CADORNA, LA PRIMA POSTAZIONE MILITARE
MONTE MORISSOLO - LINEA CADORNA, LA PRIMA POSTAZIONE MILITARE

Decidiamo di raggiungere immediatamente la postazione militare. Le prime avvisaglie le vediamo vicino ad una fontana: nella roccia sono state scavate due piccole gallerie.
Pochi passi e arriviamo alle gallerie vere e proprie, che risultano chiuse da un cancello.
Basta spingere ed è aperto.
MONTE MORISSOLO - LINEA CADORNA, LA PRIMA GALLERIA
MONTE MORISSOLO - LINEA CADORNA, LA PRIMA GALLERIA

Si entra e si cammina, superando, diversi tunnel, fino a sbucare, dopo una galleria completamente buia (è necessario avere con se una pila) in un punto estremamente panoramico, dove sono state poste tre croci.  
Poco distante, una scala conduce ad una porticina. Apriamo, entriamo e ci troviamo nel posto di osservazione scavato nella roccia.
MONTE MORISSOLO - LINEA CADORNA, POSTO DI OSSERVAZIONE
MONTE MORISSOLO - LINEA CADORNA, POSTO DI OSSERVAZIONE

Dalle quattro finestrelle si ha una visuale a 260° da cui si osservano il lago e le montagne della Val Grande.

INFO UTILILa lunghezza totale del percorso" Piancavallo- Morissolo, Morissolino" è di circa 7 KmDislivello 245 mTempo di percorrenza medio circa 3 ore.Quella proposta nel nostro percorso è la variante che conduce solo alle gallerie

MAPPA PERCORSO: COPY OPENSTREET MAP
MAPPA PERCORSO: COPY OPENSTREET MAP

COME ARRIVARE

In Auto
Autostrada A26 direzione Gravellona Toce, uscita Stresa-Baveno, quindi la seguire le indicazioni per Verbania e per Piancavallo che si raggiunge percorrendola strada per Premeno. Attenzione perché in alcuni punti è stretta e due vetture passano a fatica.
Da Piancavallo si prosegue fino all’Istituto Auxiologico (sul tragitto si trovano alcuni cartelli).
In treno
La stazione più vicina è quella di Verbania Fondotoce. Da qui si prosegue in bus. Linea per Premeno/Piancavallo fino all'Istituto Auxiologico di Piancavallo (linea VCO trasporti).

L'IPOGEO CELTICO DI CIVIDALE DEL FRIULI E I SUOI MISTERI

Una città e i suoi misteri che si perdono nella notte dei tempi.

CIVIDALE DEL FRIULI - IPOGEO CELTICO, MASCHERONE
CIVIDALE DEL FRIULI - IPOGEO CELTICO, MASCHERONE

Ci sono almeno due validi motivi per visitare la cittadina sul Natisone: la prima è il Ponte del Diavolo, su cui aleggia la leggenda. La seconda è l’Ipogeo Celtico. Una misteriosa grotta che conserva intatti tutti i misteri di questa cittadina, culla longobarda in Italia.

La  grotta, visitabile, si trova a pochi passi dal Ponte del Diavolo è costituita da vari ambienti sotterranei scavati nella roccia e che si diramano quasi formando una specie di K. 
Si scende da una ripida scaletta che immette nella camera centrale dalla quale dipartono i corridoi.
CIVIDALE DEL FRIULI - IPOGEO CELTICO, LA SCALA CHE PORTA ALLA GROTTA
CIVIDALE DEL FRIULI - IPOGEO CELTICO, LA SCALA CHE PORTA ALLA GROTTA

L'ambiente
è ricco di nicchie, di specie di panche, colonne e, sui muri tre rozzi mascheroni, di cui il primo lo si nota scendendo le scale. Dagli ultimi gradini, alzando lo sguardo e volgendolo leggermente verso destra. Si tratta del mascherone più grande.


Ma cosa rappresentano e a cosa servivano?
Forse erano degli amuleti e servivano per scacciare gli spiriti, forse erano maschere funebri o forse simboli di antichissimi culti.
CIVIDALE DEL FRIULI - IPOGEO CELTICO
CIVIDALE DEL FRIULI - IPOGEO CELTICO

Storici ipotizzano che questo sia stato un luogo funerario, altri studiosi pensano che questi locali siano invece appartenuti ai romani o ai longobardi. Qualcuno sostiene che questo luogo un tempo era una prigione.
C'è anche l'ipotesi che questa si astata semplicemente una grotta scavata per contenere acqua, una sorta di cisterna, vista la vicinanza col fiume Natisone e solo in un secondo momento potrebbe essere stata utilizzata per altri scopi.
Nell’Ipogeo Celtico la presenza dell'acqua che filtra dalla porosità delle pareti e che ristagna sulle superfici dei pavimenti, potrebbe indicare qualcosa. 
CIVIDALE DEL FRIULI - IPOGEO CELTICO, MASCHERONE
CIVIDALE DEL FRIULI - IPOGEO CELTICO, MASCHERONE

L’altro simbolo di Cividale del Friuli è il ponte del Diavolo che si trova a pochi passi dall’Ipogeo.
Sospeso sul Natisone, anche in questo caso aleggia la leggenda. La fantasia popolare lo vuole legato al demonio che avrebbe facilitato la realizzazione del manufatto in cambio della prima anima che fosse transitata. 
Per la sua realizzazione venne scomodata anche la madre del maligno. A lei sarebbe stato affidato il compito trasportare  nel suo grembiule il masso centrale.
CIVIDALE DEL FRIULI - PONTE DEL DIAVOLO
CIVIDALE DEL FRIULI - PONTE DEL DIAVOLO

La tradizione vuole che a passare per primo fu un cane (o un gatto a seconda delle versioni che vengono raccontate), di certo fu un animale e così venne beffato il diavolo.
Un ponte con una simile leggenda è quello di Bobbio, in provincia di Piacenza

In realtà il ponte in pietra fu progettato da lacopo Dugaro da Bissone. I lavori cominciarono nel 1442, mentre nel 1501 fu lastricato, secondo quanto si evince da un atto notarile redatto in quel periodo.


Il 27 ottobre 1917 durante la disfatta di Caporetto, il Ponte del Diavolo fu fatto saltare nel tentativo di rallentare l'avanzata del nemico, ma l’anno dopo era già in piedi.Un ultimo tentativo di distruzione fu quello del 29 aprile 1945 ad opera dei tedeschi in ritirata durante la Seconda Guerra Mondiale.
CIVIDALE DEL FRIULI - PANORAMA
CIVIDALE DEL FRIULI - PANORAMA

La nostra visita a Cividale del Friuli e ai suoi misteri si conclude con una bella cena a base dei piatti locali. Semplici e di origine contadina, come il frico, che si presenta come una grossa frittata a base di patate e formaggio di diversa stagionatura e cipolle.

Oppure la brovada a base di rape e il muset, una sorta di cotechino preparato con tagli presi dal muso dell’animale. Da provare anche la zuppa di castagne e porcini e tra i dolci la Gubana.

Legata alle feste religiose più importanti, si presenta come un sorta di panettone a base di uvetta.
Infine gli Strucchi, dolci fritti simili a ravioli che i contadini distribuivano durante i matrimoni al posto dei confetti.


IPOGEO CELTICO INFORMAZIONI VISITELa visita all’Ipogeo è gratuita, basta chiedere le chiavi allo sportello Informacittà Piazza P. Diacono n. 10, Tel. 0432 710460, oppure al Monastero Santa Maria in Valle al momento di acquistare il biglietto per visitare il tempietto longobardo o, ancora, al bar che si trova subito dopo la porticina in legno che funge da ingresso all’ipogeo.L'Ipogeo resta aperto con orari variabili. 


COME ARRIVARE

In auto:
Dall’autostrada A4  Venezia-Trieste, uscita  Udine Sud, quindi ss54, oppure uscita a Palmanova e seguire le indicazioni per Cividale
Provenendo dall’autostrada A3, Tarvisio – Udine,  uscita Udine Nord, quindi ss54
In treno:
La stazione ferroviaria più vicina è quella di Udine, quindi trasbordo sui convogli della linea Udine-Cividale
L’aeroporto più vicino è quello di Trieste, Ronchi dei Legionari

INFO Comune di Cividale

POSTCARD: ABBAZIA DI MORIMONDO

MORIMONDO - ABBAIZA CISTERCENSE
MORIMONDO - ABBAIZA CISTERCENSE
L’Abbazia di Morimondo è un edificio religioso dei monaci cistercensi  edificato attorno al 1134 nell'omonimo borgo in provincia di Milano.

I monaci provenienti dalla Francia si stabilirono in questa zona con l'intento di bonificare il terreno e renderlo adatto all'agricoltura.
L’abbazia di Morimondo ha lo stile tipico dell'architettura cistercense che guarda al gotico. 
La costruzione è imponente, dall'esterno ad otto campate in mattoni a vista mentre l'interno risulta piuttosto spoglio.

lunedì 28 novembre 2016

ROUTES. LUCIGNANO, MEDIOEVO E ANTICHI SAPORI DI TOSCANA

Tra i rinomati borghi di Toscana, tra i colli dove dall’ulivo si produce un olio pregiatissimo e dai vigneti sgorga un sublime nettare, sorge una delle più belle cittadine di stampo medievale.

LUCIGNANO - PANORAMA
LUCIGNANO - PANORAMA 

Siamo a cavallo tra le province di Arezzo e Siena, in una località simbolo dell’urbanistica medievale, Lucignano è una località dall’impianto a forma ellittica, le cui vie portano verso l’imponente Collegiata di San Francesco e il Palazzo Comunale.

Una località, questa, che ha saputo sviluppare un curioso, impianto architettonico che sembra dividere in due il paese: da un lato la via definita “ricca”, coincidente con l'attuale Via Matteotti (esposta verso Sud, quindi luminosa ed ampia) dove sorgono i palazzi della borghesia e della ricchezza, dall’altro,la cosiddetta la via “povera”, rappresentata dal lato Nord, quello in ombra (via Roma, detta anche Corsica) con abitazioni più piccole caratterizzate dall'uso di materiali poveri per la loro costruzione.

LUCIGNANO - PORTA MURATA
LUCIGNANO - PORTA MURATA
Percorriamo le vie cittadine partendo dal parcheggio situato in zona di Porta Murata, superata la quale, ci troviamo sull’anello esterno che percorriamo andando verso sinistra fino a raggiungere Porta S. Giovanni, quindi sempre ci spostiamo a Porta S. Angelo. Da qui, in breve si raggiunge Porta S. Giusto, ancora pochi passi e ci troviamo a sinistra della Rocca.

Il complesso è a cavallo delle mura cittadine. Il lato esterno volge lo sguardo alla vallata senese, mentre quello interno fa parte di una quinta architettonica della Piazza delle Logge. Nel basamento si trova l’ingresso al teatro Rossini.
La Rocca ha mantenuto intatte le caratteristiche strutturali nel tempo.
LUCIGNANO - LA ROCCA
LUCIGNANO - LA ROCCA

Davanti alla Rocca si erge la Collegiata di San Michele Arcangelo. L’edificio fu costruito su progetto di Orazio Porta tra il 1592 ed il 1621, su una preesistente chiesta ed un edificio, con annessa torre andata distrutta da un fulmine. I resti dell’antica chiesa coincidono con la canonica a lato della Collegiata. L’interno è a croce latina conserva pregevoli dipinti.
LUCIGNANO - LA COLLEGIATA
LUCIGNANO - LA COLLEGIATA

Il nostro tour per le Lucignano prosegue verso la chiesa di S. Francesco, tipico esempio di architettura gotica francescana con impianto basilicale a croce egizia a navata unica.
Costruita nella seconda metà del 1240, ha facciata è alta e luminosa ed è esteticamente arricchita da conci di pietra alternati in arenaria e travertino. Il portale è sormontato da un ampio rosone.
LUCIGNANO - CHIESA DI S FRANCESCO
LUCIGNANO - CHIESA DI S FRANCESCO

Alla destra della facciata si trova l’oratorio del Corpus Domini, mentre alla sinistra è situato l’ingresso al chiostro del convento di S. Francesco.
Sull’altare maggiore , all’interno della chiesa si può ammirare il polittico di Luca Tomè “Madonna con il bambino”.

Di fianco alla chiesa si erge il Palazzo Pubblico o Palazzo Pretorio. Siamo nel centro esatto di Lucignano. La facciata principale è situata sulla Piazza del Tribunale ed è collegata alle vie principali da una asse trasversale. Attualmente è sede del Municipio e del Museo Comunale.
LUCIGNANO - VISTA DA PORTA SAN GIOVANNI
LUCIGNANO - VISTA DA PORTA SAN GIOVANNI
Anticamente il seminterrato del palazzo era adibito a prigione. A dimostrazione si possono vedere scritti e graffiti presenti sui muri.
Il possente campanile a vela, un tempo mezzo di comunicazione dell’autorità civile, coincide con il baricentro della cittadina.

Lasciato Palazzo Pubblico, torniamo verso il castello, sul colle al fianco occidentale, poco lontano dalle mura del paese si erge la Fortezza Medicea
Si tratta di una parte della fortificazione difensiva del castello dopo la conquista da parte dei fiorentini, risalente alla metà del 1500.
La fortezza non fu mai assaltata e rimane a ricordo di quel periodo storico.

LUCIGNANO - UNA VIA DEL BORGO
LUCIGNANO - UNA VIA DEL BORGO
Lucignano conserva l’aspetto antico borgo. Qui tradizioni agricola e artigiana offrono al turista prodotti pregiati come olio extravergine di oliva e miele. Dalle mani di abili artigiani ecco capolavori d’intaglio e mobili, mentre maestri della ceramica e dell’oreficeria confezionano splendidi oggetti e monili.

COME ARRIVARE

In auto: Austostrada A1 Milano-Napoli uscita Monte San Savino, direzione Foiano, attraversato Marciano della Chiana si seguono le indicazioni per Lucignano.
In treno:
Le stazioni ferroviarie più vicine sono quelle di Arezzo, Chiusi ChiancianoTerme (ferrovia privata LFI ), quindi proseguire in autobus: Autolinee Lazzi.


ROUTES. KOS. A PIEDI IN CIMA AL MONTE DIKEO

Un percorso alla scoperta di un angolo paradisiaco sull'Isola di Kos

KOS - A PIEDI IN CIMA AL MONTE DIKEO
KOS - A PIEDI IN CIMA AL MONTE DIKEO

L'isola di Ippocrate è nota soprattutto a chi cerca divertimento e agli sportivi. Diversi Km di piste ciclabili, ma anche diversi percorsi di trekking, come quella che presentiamo in questo post e che ci porta dalla località di Zia (è una delle frazioni di Asfendiou) al monte Dikeo passeggiando tra la pineta e godendo di fantastici scorci sull’isola di Kos.


Zia è un villaggio di montagna molto frequentato. La via principale è un susseguirsi di negozi e negozietti per turisti. Qui ci si raduna all’ora del tramonto per ammirare il sole che scende lentamente dietro l’isola di Pserimos.

Chi decide di affrontare il trekking fino al monte Dikeo, può arrivare in questa località la mattina presto e con tutta calma salire in vetta al monte Dikeo (846 metri slm).
KOS - ZIA, CARRETTO ARTISTICO
KOS - ZIA, CARRETTO ARTISTICO

Il sentiero si snoda tra alberi di pino e percorre sottili crinali con diversi strapiombi ed è da affrontare con estrema cautela e adeguato equipaggiamento perché il percorso è costellato da rocce anche sporgenti e sassi che rendono difficile la camminata.

Lungo circa 4 Km, il nostro punto di partenza è la piazza principale di Zia, procedendo verso la fermata dell'autobus per imboccare il viottolo che attraversa i negozi. Raggiunta una stradina che affianca un mulino ad acqua (di fatto una taverna), la salita ci porta verso un'altra taverna, quindi alla chiesa, superata la quale, andando a destra si seguono le indicazioni "strada per la montagna".

Si cammina fino ad incrociare un gruppo di case e si procede seguendo lo sterrato che porta ad una piccola cappella. Le indicazioni praticamente sono inesistenti, ma basterà seguire la strada.
Superato un cancello affrontiamo un piccolo dislivello roccioso che che ci porta allo sterrato che abbiamo lasciato prima. Una piccola scorciatoia.
Se prima del cancello si segue questa via, di fatto si gira attorno alla collina per ritrovarsi allo stesso punto.
KOS - A PIEDI IN CIMA AL MONTE DIKEO
KOS - A PIEDI IN CIMA AL MONTE DIKEO

Da qui si svolta verso sinistra e si cammina fino a vedere una casa e un piccolo dirupo e seguendo il sentiero (che qui è segnalato con frecce rosse e puntini) si entra nel bosco. Al termine avrete uno straordinario panorama del territorio circostante.

Da questo punto raggiungiamo l’altopiano. Curva a sinistra e si prosegue lungo la parete sinistra della montagna, in uno dei punti dove prestare particolare attenzione, qui il crinale è emozionante e chi soffre di vertigini può risentirne ma la vetta del monte Dikeo è a pochi passi. 

Già si vede la bandiera greca sventolare. Poco più avanti raggiungiamo un rifugio e un sentiero che raggiunge una chiesetta. Questo è anche il punto più alto del monte. Non resta che godere del panorama e poi cominciare la discesa.
KOS - A PIEDI IN CIMA AL MONTE DIKEO, IL TRAMONTO A ZIA
KOS - A PIEDI IN CIMA AL MONTE DIKEO, IL TRAMONTO A ZIA


COME ARRIVARE

In aereo:
Diverse le compagnie low cost fanno scalo a Kos. Non mancano collegamenti con i principali aeroporti greci.

In Nave:
Kos è collegata via mare con il Pireo, Rodi e la maggiorparte delle isole del Dodecaneso, ma anche con la Turchia (Bodrum dista poche miglia di mare).
Colelgamenti con Kos anche da diverse isole dell'Egeo orientale (Samos, Chios, Lesbo, Thessaloniki, Kavala, Alexandroupolis) e con le isole Cicladi: Mykonos e Syros.
Dal porto di Mastihari salpa un traghetto diretto a Kalymnos.

POSTCARD: IL PROMONTORIO DANNUNZIANO

SAN VITO CHIETINO - PROMONTORIO DANNUNZIANO
SAN VITO CHIETINO - PROMONTORIO DANNUNZIANO
Nel comune di San Vito Chietino, oltre all'Eremo Dannunziano, si può ammirare il promontorio dannunziano, ovvero una falesia  che si affaccia sul mare. Si trova in località Portella.

Questa località in provincia di Chieti viene descritta da Gabriele d'Annunzio nel suo "Trionfo della morte".

Sotto questo promontorio si può ammirare il trabocco Turchino, anch'esso descritto dal poeta nel romanzo.

Sul promontorio dannunziano sorge la villa acquistata da D'Annunzio. Qui il poeta abitò con Barbara Leoni.

POSTCARD: SACRA DI SAN MICHELE

SACRA DI SAN MICHELE
Luogo simbolo della Regione Piemonte, si trova nel comune di Sant'Ambrogio di Torino, all'inizio della Valsusa.
La Sacra di San Michele si raggiunge percorrendo la mulattiera che parte da Sant'Ambrogio di Torino o in auto passando da Avigliana.
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domenica 27 novembre 2016

POSTCARD: LA ROCCA DI VOGOGNA

VOGOGNA- LA ROCCA
I ruderi della Rocca di Vogogna si raggiungono con un breve trekking che inizia dal castello dell borgo in valdossola. Si tratta di un manufatto di origine longobarda del IX-X secolo.
Avrebbe fatto parte di un sistema difensivo della valle. 
La rocca fu distrutta nel XVI secolo.

POSTCARD: AREZZO, PIAZZA GRANDE

AREZZO - PIAZZA GRANDE
AREZZO - PIAZZA GRANDE
Piazza Grande sorge nel cuore medievale della città di Arezzo in Toscana. 
Ha forma trapezoidale e superficie inclinata. 
Sorta attorno al 1200, venne modificata durante il XVI secolo, è stato luogo di scambi mercantili durante il Medioevo.
Racchiude palazzi tra i più importanti della città come l'imponente Palazzo delle Logge, Palazzo della fraternità dei Laici, il palazzo del Tribunale e l'abside della Pieve di Santa Maria
Sugli altri lati della piazza si trovano altre costruzioni di origine medievale. 

Ogni anno sul sagrato della piazza si svolge il torneo cavalleresco della "Giostra del Saracino". 

sabato 26 novembre 2016

POSTCARD: LA TORRE PENDENTE

PISA: LA TORRE PENDENTE
PISA: LA TORRE PENDENTE
La Torre di Pisa è il campanile della cattedrale di Santa Maria Assunta, nella piazza del Duomo.
Il monumento è diventato famoso per la sua pendenza.
La torre è alta circa 56 metri fuori terra e fu costruito tra il XII e il XIV secolo.

Non è l'unica torre pendente di Pisa. in città ci sono altri due campanili inclinati. Uno è quello della chiesa di San Nicola ( 2,5 gradi di inclinazione) e l'altro è  il campanile della chiesa di San Michele degli Scalzi (5 gradi di inclinazione).

POSTCARD. SULMONA

SULMONA- STATUA AD OVIDIO IN PIAZZA XX SETTEMBRE
SULMONA- STATUA AD OVIDIO IN PIAZZA XX SETTEMBRE
Sulmona è un comune in provincia dell'Aquila, in Abruzzo. 
Già oppidum dei Peligni e municipio romano, qui nacque il poeta latino Publio Ovidio Nasone. 
Oggi Sulmona è nota  per la produzione dei confetti.

POSTCARD: PISCINE NATURALI DI PORTO MONIZ

PISCINE NATURALI DI PORTO MONIZ
PISCINE NATURALI DI PORTO MONIZ
Porto Moniz è una  cittadina situata a nord-ovest dell’Isola di Madeira, in Portogallo. Siamo in pieno oceano Atlantico.
Questa località è conosciuta soprattutto per le sue piscine naturali di origine vulcanica che sono frequentatissime d'estate. 

venerdì 25 novembre 2016

MONTMARTRE, A PASSEGGIO TRA COLORI E PENNELLI

Visitare il quartiere nel XVIII arrondissement  è come fare un tuffo nel periodo della Belle Époque

PARIGI - MONTMARTRE
PARIGI - MONTMARTRE

La sola presenza dei molti artisti sulla piazza è una calamita per i turisti: vederli all’opera, toccare con mano i loro lavori, è sempre qualcosa di emozionante. 
Qui si respira un’aria particolare che non si riesce a percepire in nessun altro quartiere parigino.
Da Montmartre si ha un punto di vista eccezionale sulla città (escludendo la Torre Eiffel).
V
PARIGI - MONTMARTRE, BASILICA SACRO CUORE

Facciamo visita alla Basilica del Sacro Cuore salendo la scalinata che conduce all’ingresso, siamo in uno dei punti più alti della città. Ammiriamo lo stile architettonico dell'edificio di culto e le sue cupole. La basilica ha pianta a croce greca, con cupola (alta 83 mt). All’ingresso, davanti al portico a tre archi, le statue di Giovanna d'Arco e Re Luigi IX.
L’interno è abbastanza spoglio, da vedere il mosaico d'oro situato sull'abside. Risale al 1922 ed  è opera di Luc-Oliver Merson.
PARIGI - MONTMARTRE, PLACE DU TERTRE
PARIGI - MONTMARTRE, PLACE DU TERTRE

A lato della basilica, una strada ci porta verso i locali e il luogo di esposizione e lavoro per gli artisti. I vicoli di questo quartiere e soprattutto la piazza centrale Place du Tertre. Questo è il punto di ritrovo di pittori e caricaturisti, pronti ad eseguire un vostro ritratto.
PARIGI - MONTMARTRE, PLACE DU TERTRE
PARIGI - MONTMARTRE, PLACE DU TERTRE

CURIOSITÀ

In Place du Tertre sorge l'antico ristorante "À la Mère Catherine" del 1793. Secondo la leggenda in questo locale venne coniato il termine “bistrot”. Sarebbe stato un gruppo di cosacchi russi che nel 1814, fermatisi in questo locale durante un soggiorno parigino, ordinando da bere chiesero di essere serviti velocemente, urlando ai camerieri “bistro”, termine che in russo significa “presto, veloci”. Oggi la parola ha assunto un diverso significato. Per bistrot indichiamo una trattoria.
PARIGI - MONTMARTRE, PLACE DU TERTRE
PARIGI - MONTMARTRE, PLACE DU TERTRE



COME ARRIVARE

Due delle principali linee di metro parigine conducono a Montmartre: la 2 (con fermate Anvers e Pigalle) e la 12 (fermate Abesses, Jules, Lamarck e Pigalle).
Usciti dalla metropolitana si percorre la strada che conduce alle scalinate del Sacro Cuore. L’alternativa è il Montmartobus o la funicolare (si accede usando lo stesso biglietto della metropolitana).
PARIGI - MONTMARTRE, PLACE DU TERTRE
PARIGI - MONTMARTRE, PLACE DU TERTRE

INFO www.it.parisinfo.com/