Translate

sabato 31 dicembre 2016

HAPPY NEW YEAR

HAPPY NEW YEAR

HAPPY NEW YEAR

HAPPY NEW YEAR

HAPPY NEW YEAR

HAPPY NEW YEAR

POSTCARD: PRASSONISSI, LA SPIAGGIA PREFERITA DAL MELTEMI

RODI - LA SPIAGGIA DI PRASSONISSI
RODI - LA SPIAGGIA DI PRASSONISSI

La spiaggia di Prassonissi, vicina al villaggio di Kattavia è il paradiso dei surfisti sull'isola di Rodi.
Siamo nel luogo più a meridione dell’isola del Dodecaneso. Qui il mar Egeo incontra il Mediterraneo.
La roccia di Prassonissi separa i due mari. Questo è il luogo preferito da chi pratica windsuf e kitesurf. 
Grazie all'azione del vento di Meltemi, le onde sono fantastiche.

LA SPIAGGIA DELLA PALOMBAGGIA

CORSICA - SPIAGGIA DELLA PALOMBAGGIA
CORSICA - SPIAGGIA DELLA PALOMBAGGIA
La spiaggia della Palombaggia si trova in Corsica, 30 km a nord-est di Bonifacio e 10 km a sud di Porto-Vecchio, in uno degli angoli più suggestivi (ed affollati) di questa isola francese che ha dato i natali a Napoleone Bonaparte.

É stata definita una tra le più belle spiagge al mondo anche per i suoi colori caraibici: sabbia bianca e mare cristallino di colore turchese.

Per gli amanti dei luoghi isolati questo è un posto da scordare, anche se lungo i suoi 3 Km, un piccolo spazio appartato sicuramente si trova anche in agosto, ma è molto raro.

Sulla spiaggia della Palombaggia presenta in alcuni punti rocce levigate dal mare e una stupenda pineta dalla quale si ammirano le isole Cerbicale, piccoli isolotti disabitati.

Presa d’assalto dai turisti (soprattutto italiani) che affollano la vicina Porto Vecchio, chi sceglie questo posto per qualche ora di sole o un bagno rinfrescante, deve mettere in conto di trovare un parcheggio molto lontano dalla spiaggia, a ameno che arrivi all’alba!

COME ARRIVARE

La spiaggia della Palombaggia si raggiunge percorrendo la N198 da Bonifacio deviazione verso Bocca di L’Oru, mentre da Porto Vecchio si percorre la N198 che si lascia per la Route de Picovaggia fino a raggiungere la spiaggia di Palombaggia.

venerdì 30 dicembre 2016

ROUTES: LA MILANO DI LEONARDO

Un percorso alla scoperta della Milano vista con gli occhi di Leonardo Da Vinci, le sue invenzioni, i dipinti, la sua vita in città.

MILANO -STATUA A LEONARDO
MILANO -STATUA A LEONARDO
Milano merita sempre una visita. Ogni volta c'è qualcosa da scoprire, un percorso nuovo un monumento, un palazzo antico, anche se oggi gli edifici più vecchi stanno lasciando il posto a quelli più moderni, ai grattacieli in vetro acciaio e cemento pensati dalle grandi archistar.

Milano non è solo questo. Le tracce di chi ha operato in città non mancano. Grandi nomi hanno lavorato alla costruzione di edifici chiese, castelli come Leonardo Da Vinci.
Il grande pittore, ingegnere e artista toscano che durante il Rinascimento ha lasciato tracce indelebili nel capoluogo lombardo dando vita a capolavori di ingegneria e artistici che ancora oggi ammiriamo.
MILANO - SANTA MARIA DELLE GRAZIA
MILANO - SANTA MARIA DELLE GRAZIA
Seguendo le tracce leonardesche possiamo creare un tragitto milanese che inizia dalla visita alla famosa “Ultima Cena” situata nel refettorio del convento di Santa Maria delle Grazie
Leonardo vi lavorò tra il 1495 circa e il 1498. 
Si visita questo capolavoro solo su prenotazione  (tel. 02 92800360).


CURIOSITÀ
Il cenacolo vinciano è stato oggetto di diverse copie, anche da parte di allievi dello stesso Leonardo. Tra le più famose ci sono quella di un suo assistente Giampietrino, realizzata alla Certosa di Pavia nel 1520 e acquistata dalla Royal Academy di Londra nel 1821. Oggi si trova esposta al Magdalen College di Oxford.Una tela di Marco d'Oggiono riproducente l’Ultima Cena leonardesca si trova al Musée de la Renaissance nel Castello di Écouen, poco a nord di Parigi. Un’altra di un anonimo artista lombardo XVI secolo si trova al museo dell'Ermitage di San Pietroburgo.Anche a Vienna, nella chiesa dei Minoriti si conserva una copia dell’Ultima Cena, così come quella esposta nel Da Vinci Museum dell'abbazia belga di Tongerlo. Nel Cantone Ticino (Svizzera), un anonimo allievo di Leonardo, attorno al 1550 dipinse una copia che è esposta nella chiesa parrocchiale di Ponte Capriasca, vicino a Lugano.

Ammirato il primo capolavoro di Leonardo, non resta che entrare nella vicina Chiesa di Santa Maria delle Grazie, si stampo tardo gotico e rinascimentale ed esempio di architettura sacra milanese.

Altri affreschi di Leonardo sono custoditi al Castello Sforzesco. Sempre su commissione di Ludovico il Moro, ecco la Sala delle Asse del 1498, un sistema decorativo formato da rami fioriti e fittamente intrecciati tra loro.
MILANO - CASTELLO SFORZESCO
MILANO - CASTELLO SFORZESCO

All’interno dei Musei Civici del Castello si trova anche un capolavoro dell’arte italiana, ovvero la Pietà Rondanini di Michelangelo, che nulla h a che fare con Leonardo, ma che è bene ammirare in un ipotetico tour a Milano.

Tornando ai luoghi milanesi segnati dalla presenza di Leonardo da Vinci, la Pinacoteca Ambrosiana conserva il suo dipinto "Il musico" e la Biblioteca Ambrosiana, che custodisce il Codice Atlantico.

Altro punto fermo è il Museo della Scienza e della tecnologia dove si può ammirare in tutta la sua maestria l’opera di Leonardo. Il Museo espone, infatti un’importante collezione di modelli storici nati dai disegni di Leonardo da Vinci. L’ingresso del Museo è in via San Vittore 21.

Per finire, ma qui si esce da Milano, ecco l’opera cui Leonardo da Vinci ha dedicato maggiore attenzione, ovvero il sistema dei Navigli. Soprattutto il Naviglio Grande.
Ma di questo parleremo in un altro post.


CONSIGLI UTILI
Se volte girare Milano, non arrivate in auto. Sarebbe un salasso. Tra i costi per entrare nelle zone a traffico limitato e il parcheggio, meglio il treno.Per gli spostamenti cittadini acquistate il biglietto giornaliero della metropolitana, vi permette di viaggiare per 24 ore dalla vidimazione.


COME ARRIVARE

Auto, treno, Autobus e aereo, ogni mezzo è buono per raggiungere il capoluogo lombardo, collegato alle autostrade A1 (Milano-Napoli), A4 (Torino-Trieste), A8 e A9 (dei Laghi, verso Como , Varese e Svizzera).
La Stazione ferroviaria Centrale di Milano è uno snodo ferroviario per chi proviene da tutta l'Italia e dall'estero.
Due gli aeroporti cittadini: Linate e, più distante Malpensa, ma si può raggiungere tranquillamente il capoluogo lombardo anche atterrando allo scalo di Bergamo, Orio al Serio.

INFO :  Comune di Milano 

giovedì 29 dicembre 2016

mercoledì 28 dicembre 2016

POSTCARD: I MULINI A VENTO SULLE ISOLE GRECHE

GRECIA - UN MULINO A VENTO
GRECIA - UN MULINO A VENTO
Uno degli elementi che caratterizzanti le isole greche, sopratutto le Cicladi è il mulino a vento.

Girando per le varie località se ne incontrano molti. Alcuni purtroppo sono in stato di abbandono, altri, invece, sono stati ristrutturati e oggi ospitano i turisti.
Altri ancora sono rimasti come elemento decorativo del paesaggio.

Quello nella foto è uno dei mulini della Chora dell'isola di Amorgos.

IL PRATO DELLA VALLE A PADOVA

Un isola cittadina, luogo di fiere e manifestazioni e mercati, in epoca romana luogo d'accesso alla città: è Prato della Valle

PADOVA - PRATO DELLA VALLE
PADOVA - PRATO DELLA VALLE
Pensando a Padova è facile associare la città a Sant’Antonio,  alla religiosità che ha caratterizzato nel tempo questa località veneta, dimenticando che proprio qui c’è un luogo “pagano” dove anticamente si svolgevano riti, si facevano feste, avvenimenti pubblici e fiere (quest’ultima si svolge ancora).

Siamo arrivati in piazza Prato della Valle per godere di questo storico luogo di Padova.
Non la possiamo chiamarla propriamente “agorà”, anche se in periodo romano Prato della Valle era un punto d’accesso obbligato per chi entrava in città.

Questa è una delle più grandi piazze d’Italia e d’Europa, seconda solo alla Piazza Rossa di Mosca.
Ha una superficie di 88.620 m²  ed è racchiusa da palazzi di diverse epoche, forma e costruzioni e dalla chiesa di santa Giustina con le sue cupole orientaleggianti.
PADOVA - PRATO DELLA VALLE
PADOVA - PRATO DELLA VALLE
Una piazza che ha il suo fulcro nell'isola centrale, Isola Memmia, così chiamata in onore del Podestà che commissionò i lavori. É circondata da un canale guardato a vista da 78 statue (in origine sarebbero dovute essere 88).

Entriamo nell’isola Memmia da uno dei quattro piccoli ponti d’accesso e percorriamo  le strade interne. La sistemazione attuale dell'isola risale alla fine del XVIII secolo e trae spunto dalla grande tradizione veneta del giardino Patrizio.
PADOVA - PRATO DELLA VALLE
PADOVA - PRATO DELLA VALLE

COME ARRIVARE

In auto:
Autostrada A4 (Milano-Venezia), uscita Padova Ovest.
Autostrada A13 (Bologna-Padova), uscita Padova Sud.
In treno:
La stazione ferroviaria di Padova si trova sulla linea Milano- Venezia. Tel. 049 662092. 
In aereo:
Gli aeroporti più vicini a Padova sono:
Marco Polo di Tessera (Venezia) Tel.041 2606111,
Valerio Catullo di Villafranca (VR) Tel.045 591778
Treviso: Tel. 0422 315111.
Dagli aeroporti un servizio di Bus privati organizza collegamenti con la città del Santo
In Bus:
Padova è raggiungibile da Venezia utilizzando la linea di fsbusitalia.


INFO: www.padovanet.it

IL BATTISTERO DI PISA

Uno monumenti più importanti di Piazza dei Miracoli a Pisa è il Battistero di San Giovanni, datato 1152.

PISA - BATTISTERO
PISA - BATTISTERO

Si tratta di un edificio a pianta circolare che esternamente si presenta con una serie di arcate cieche a tutto sesto scandite da colonne nelle quali si aprono monofore e quattro porte.
Sopra l'ultima fascia di paramento marmoreo spicca la cupola, scandita da edicole sormontate da pennacchi e da un frontespizio triangolare. 

Alla sommità della Cupola si trova la statua in rame dorato raffigurante S. Giovanni. Venne realizzata nel 1395 da Turino di Sano da Siena. 
Il portale rivolto verso la Cattedrale è del 1203-1204 e venne decorato dagli scultori di scuola greca-bizantina.
PISA - BATTISTERO, LA CUPOLA
PISA - BATTISTERO, LA CUPOLA
L'interno, dalla eccezionale acustica non presenta alcuna decorazione ed ha il fonte battesimale ottagonale centrale adagiato su una base a tre scalini. Risale al 1246 ed è opera di Guido Bigarelli da Arogno, mentre la scultura bronzea centrale di San Giovanni Battista è opera di Italo Griselli.
PISA - BATTISTERO, FONTE BATTESIMALE
PISA - BATTISTERO, FONTE BATTESIMALE
Il pulpito fu scolpito fra il 1255 e il 1260 da Nicola Pisano con scene della Vita di Cristo. In corrispondenza delle colonne, altri soggetti simboleggiano “le Virtù”. 

Una scalinata laterale conduce ad una balconata da dove si può ammirare dall'alto il fonte battesimale, mentre da una finestra si ammira da posizione favorevole il vicino Duomo.

La visita al Battistero di san Giovanni è a pagamento
PISA - BATTISTERO, FONTE BATTESIMALE
PISA - BATTISTERO

COME ARRIVARE

Si arriva a Pisa: Autostrada A12 Genova - Livorno uscite Pisa Nord o Pisa Centro, oppure A11 Firenze - Mare uscita Pisa Nord.
L'aeroporto cittadino dista 1 Km dal centro città. 
Pisa si raggiunge anche col treno. Tre sono le stazioni cittadine: Pisa San Rossore a pochi passi da Piazza dei Miracoli, Pisa Aeroporto, e Pisa Centrale.


INFO: Pisa Turismo

martedì 27 dicembre 2016

POSTCARD: LIMONE DEL GARDA

LIMONE DEL GARDA
LIMONE DEL GARDA
Limone del Garda è un comune della provincia di Brescia situato sulla sponda lombatda del lago di Garda. Fino agli anni quaranta del secolo scorso lo si poteva raggiungere solo via lago. La costruzione della strada gardesana ha permesso a questa località di diventare in oochi anni uno dei centri valneari più importanti della zona.

Limone del Garda deve la sua fama anche ai limoni che vengono coltivati nelle limonaie e per il  pregiato olio d'oliva che si produce in questa zona.

POSTCARD: LEGGENDE DELLA MADONNA DEL DIGIUNO

BARREA SCORCIO
BARREA SCORCIO
A Barrea, comune aquilano che dà il nome all'omonimo lago,  il 22 febbraio si digiuna in onore della Madonna del Digiuno.
Si tratta di una antica usanza che, pare sia un segno di  ringraziamento per la protezione della Vergine dalle avversità e dai pericoli della vita.

A questa festa sono legate alcune leggende. Una narra di una lettera a caratteri d’oro apparsa sulle acque del fiume Sangro che irradiava una particolare luce, che venne letta come volontà della Madonna.
Un'altra leggenda invece, vuole che il paese sia scampato ad un pericolo, forse un'invasione nemica, o forse la peste o sia una protezione contro i fulmini.

lunedì 26 dicembre 2016

POSTCARD: IL CASTELLO DI TOBLINO

IL CASTELLO DI TOBLINO
IL CASTELLO DI TOBLINO
Tra i più celebri castelli del Trentino, quello di Toblino è un raro esempio di castello lacustre e sorge a Calavino in provincia di Trento.

Deve la sua fama alla posizione e all'ambiente naturale che lo circonda. 
Sorto su uno sperone roccioso che anticamente era una isoletta, in quanto il lago fino a qualche secolo fa era più alto, il castello è stato edificato a scopo difensivo e strategico. Siamo nella zona di collegamento tra le valli del Sarca e Trento.

La struttura ha forma quadrangolare e mastio di forma circolare.  Di notevole impatto anche la cinta merlata che circonda il complesso e il parco. Oggi le sale del castello sono utilizzate come ristorante.

Anticamente al lago di Tobino e al castello erano legate alcune leggende. Ma di questo parleremo in un altro post.

POSTCARD: IL CASTELLO DI TENNO

TENNO - IL CASTELLO
TENNO - IL CASTELLO
La fortificazione che si erge su una rupe a Tenno, siamo in provincia di Trento è una costruzione (oggi privata) che risale alla fine del XII secolo.

Fu al centro di aspre battaglie tra il Trecento e il Quattrocento che danneggiarono la costruzione.
Nel XV secolo il castello fu ristrutturato, ma attorno al 1920 ha perso il mastio.
Oggi possiamo ammirare questa struttura dall'esterno che ha conservato le mura, e diversi elementi della fortificazione.

Interessante anche il borgo che sorge sotto la rupe su cui è costruito il castello.

POSTCARD: SESTO CALENDE

SESTO CALENDE
Sesto Calende è una piccola località di confine a cavallo tra Lombardia e Piemonte, sorge nel punto in cui il Lago Maggiore sfocia nel fiume Ticino, in provincia di Varese.

É abitata sin da epoca remota. Qui vivevano le popolazioni che diedero vita alla Civiltà di Golasecca, nel periodo neolitico.
La città ospita un interessante Museo Archeologico che raccoglie diversi reperti e  testimonianze di quella civiltà.

Il suo lungofiume è zona di passeggio per turisti e residenti, mentre in località San Vincenzo si può vedere il grande masso erratico noto come “Sass de Preja Büja” con le sue antiche incisioni.


Tra i monumenti cittadini, l'Abbazia di San Donato del IX secolo ha architettura romanica e il ponte di ferro sul Ticino realizzato nel 1868.  

domenica 25 dicembre 2016

MERRY CHRISTMAS


MERRY CHRISTMAS


MERRY CHRISTMAS


MERRY CHRISTMAS


MERRY CHRISTMAS


MERRY CHRISTMAS


MERRY CHRISTMAS


MERRY CHRISTMAS


venerdì 23 dicembre 2016

POSTCARD: CIVITELLA DEL TRONTO

CIVITELLA DEL TRONTO
Civitella del Tronto è situata su una rupe a 589 metri sul livello del mare e si trova in provincia di Teramo.
La località è sovrastata dalla fortezza nota per essere stato l'ultimo baluardo dei Borbone di Napoli e del Regno delle Due Sicilie a resistere contro l'esercito piemontese che stava unificando l'Italia.
La fortezza cadde tre giorni dopo che fu proclamato il Regno d'Italia

Questa località è tristemente nota anche per i tre campi di concentramento che qui vennero realizzati nel 1944 durante la Seconda Guerra Mondiale.
Tra i più significativi monumenti di questo borgo, il santuario mariano dedicato alla Madonna dei Lumi che si trova fuori dalle mura.
La chiesa di San Francesco che conserva ancora la facciata originaria in stile gotico-romanico.
La chiesa di Santa Maria degli Angeli, detta anche della Scopa, o delle Laudi di costruzione trecentesca e la già menzionata Fortezza
Costruita su più livelli, è una delle più imponenti opere di ingegneria militare italiana.

POSTCARD: PORTOVENERE

PORTOVENERE - VEDUTA
PORTOVENERE - VEDUTA
Importante località nota in epoca romana, divenuta possedimento genovese, si vista l'antico borgo, accedendo dalla porta difesa da una torre.
A dominare Portovenere è la Chiesa di S. Lorenzo del XII secolo, al cui interno sono conservati diversi dipinti e sculture.
Salendo verso la cima ecco il castello costruito dai genovesi nel XVI secolo.
Merita una visita la Chiesa di S. Pietro del XIII secolo. Di forme gotiche ha un apparato murario a fasce bianche e nere.
Nello specchio di mare di fronte al paese si possono ammirare le Isole Palmaria.

giovedì 22 dicembre 2016

POSTCARD: IL PONTE SUL FIUME TICINO

FIUME TICINO - PONTE DI OLEGGIO
FIUME TICINO - PONTE DI OLEGGIO
Chi vive o transita sulle rive del fiume Ticino, a cavallo tra Lombardia e Piemonte, si imbatte in diversi ponti. Alcuni sono moderni, come quelli sull'autostrada A4 Milano-Torino, altri sono vecchi manufatti, altri ancora sono costruiti in ferro e riportano all'epoca preindustriale.
Eppure da tempi lontanissimi l'attraversamento del fiume è stata una costante per le popolazioni che qui vivevano.

Già i romani cercarono il sistema di oltrepassare il fiume. Per superare l'ostacolo costruirono ponti di barche che permettessero il passaggio dei loro carri pieni di merci. A Bereguardo c'è ancora un (moderno) ponte costruito con questa tecnica. A volte i romani cercando varchi nelle secche che di tanto in tanto si formavano.

Il periodo medievale è quello della costruzione dei primi ponti in legno. A Turbigo si può vedere il basamento della struttura presumibilmente databile attorno all'anno 1000. Sarebbe stata inserito nella tratta Como-Castelseprio-Novara..

Tra il XIX e il XX secolo furono costruiti ponti in ferro. Nel 1870 a Vigevano una simile costruzione permetteva il passaggio dei treni a vapore, mentre andando verso Sesto Calende su altre costruzioni simili transitavano i carri e le prime automobili.
Durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale i ponti in ferro permisero il passaggio di eserciti e mezzi militari. Alcuni di questi ponti sono stati bombardati. Alcuni sono stati ricostruiti come quello di Turbigo, il cui progetto risale al 1864. La struttura bombardata dall'aviazione tedesca fu ricostruita nel 1952 così come quello di Sesto Calende. Entrambi sono a travata reticolare.
Stesso disegno per il Ponte di Oleggio (quello nella foto) risale attorno al 1874. Aperto nel 1889, subì la stessa sorte di quello di Turbigo e Sesto Calende.

Curiosità su questi tre ponti, furono costruiti per il doppio passaggio auto e treno. Solo quello di Oleggio non è stato utilizzato a questo scopo.


POSTCARD: L'OCCHIO PORTA FORTUNA

CORSICA - LA LEGGENDA DI SANTA LUCIA
CORSICA - LA LEGGENDA DI SANTA LUCIA
Una tra le leggende e misteri che avvolge l'isola francese della Corsica è quella legata a Santa Lucia.

Si narra che una giovane siracusana, di nobile famiglia, affetta da una malattia incurabile pregò insistentemente la Vergine chiedendole la guarigione e che le sue implorazioni vennero esaudite dalla Madonna.

Lucia decise allora di consacrarsi a Maria. Per allontanare ogni possibile tentazione si strappò gli occhi gettandoli in mare e dedicando la vita agli altri.
La Vergine capì la devozione e l'opera di Lucia e come per magia le restituì la vista, donandole occhi splendidi e lucenti. Quelli che i corsi chiamano ancora oggi occhji belli e lucentti.

Se passeggiate lungo le spiagge dell'isola potrebbe capitarvi di trovare delle piccole conchiglie tondeggianti della famiglia turbo rugueux. La tradizione vuole che siano gli occhi di Santa Lucia.


Raccoglierne uno e indossarlo ...dicono... porti fortuna

CAPO KERI', IL PARADISO A ZAKYNTOS

Uno dei punti più panoramici dell'isola greca di Zakyntos. Un vero e proprio paradiso per la vista.

ZAKYNTOS - CAPO KERI'
ZAKYNTOS - CAPO KERI'
Siamo nell'arcipelago delle Ionie, Capo Kerì è un lembo di terra situato nella zona sudoccidentale dell'isola, che cade a strapiombo sul mare. L’effetto è paragonabile, in bellezza, solo alla spiaggia del relitto. Puro spettacolo della natura,  che raggiungiamo partendo dalla città di Zante.

La strada ci conduce nell’area di Lithakia, da dove saliamo verso Limni Kerì per raggiungere il vecchio villaggio di montagna di Kerì, un pittoresco paesino dove il tempo sembra essersi fermato. Breve sosta e poi, via verso il faro.

ZAKYNTOS - CAPO KERI'
ZAKYNTOS - CAPO KERI'
Si raggiunge il faro di Kerì seguendo le indicazioni stradali, ma soprattutto il nostro istinto. Con una buona dose di pazienza ci si arriva.
Parcheggiata la macchina ed ecco  il faro. Si trova su un piccolo altipiano che cade a strapiombo sul mare, dove la vista spazia all'infinito.
Il momento ideale per raggiungere il Faro di Kerì è quello del tramonto, ma anche durante la giornata lo spettacolo è assicurato.

Si possono ammirare attentamente le candide rocce, i Mizitres, che cadono in mare, le suggestive grotte e la spiaggetta isolata che è raggiungibile via mare.
Dal parcheggio si dirama un sentiero che si apre tra arbusti pungenti e permette un incontro ravvicinato con le rocce che si trovano proprio sotto di noi.
ZAKYNTOS - CAPO KERI', I MIZITRES
ZAKYNTOS - CAPO KERI', I MIZITRES

COME ARRIVARE

Dalla città di Zante si segue la strada per l'aeroporto , quindi si prosegue per Laganas e Lithakia, quindi continuando sulla strada 35 si supera Limni Keriou e si prosegue fino a Kerì. Usciti dal paesino, la strada conduce al faro ma le indicazioni, soprattutto da Kerì, latitano.

mercoledì 21 dicembre 2016

POSTCARD: LA RACCOLTA DELLO ZAFFERANO A NAVELLI

NAVELLI - VISTA SULLA PIANA
NAVELLI - VISTA SULLA PIANA
Navelli è un piccolo ma affascinante borgo d'Abruzzo segnato profondamente del terremoto che 2009 colpì la zona dell'Aquila.

Questo territorio, ha però una caratteristica che lo rende unico al mondo. La coltivazione dello zafferano, uno tra i più apprezzati del globo.

La raccolta di questo fiore, Crocus sativus, una pianta originaria dell'Asia Minore, ha i suoi piccoli riti soprattutto nel periodo a cavallo tra ottobre e novembre, quando la piana che si apre davanti al borgo si colora di violaceo per i fiori dello zafferano

Ogni giorno all'alba, i contadini escono di casa molto presto. Con la rugiada e con il freddo che penetra le loro ossa, si recano nei campi. É giunto il momento della raccolta.

Prima del sorgere del sole i petali del Crocus sativus devono essere staccati dallo stelo. La luce solare deteriora i principi attivi dello zafferano, la crocina che ne esalta il colore e il safranale, che invece garantisce, durante l'essicazione il caratteristico aroma.


Solo così il prodotto che acquisteremo nei laboratori della zona manterrà tutte le caratteristiche originali.

POSTCARD: POTHIA. BEVE COME UNA SPUGNA

KALYMNOS - POTHIA, UN LABORATORIO DI SPUGNE
KALYMNOS - POTHIA, UN LABORATORIO DI SPUGNE
L'isola di Kalymnos, la quarta per grandezza nell'arcipelago del Dodecaneso (è situata tra Kos e Leros) è il paradiso della spugna.

Su quest'isola sono nati i migliori pescatori di spugne al mondo e il loro lavoro è facilitato dal mare che ha conservato le sue caratteristiche naturali.


I pescatori escono, in determinati periodi dell'anno per recuperare dai fondali marini il loro prezioso bottino. Una volta tornati a terra, lavorano il prodotto che poi sarà venduto nei laboratori del posto.

QUEL MOSTRUOSO FANTASMA DI AGLIE'

Il castello di Agliè e il suo "mostruoso" fantasma. Miti e leggende

AGLIE' - IL CASTELLO
AGLIE' - IL CASTELLO
Come ogni buon castello che si rispetti, anche quello di Agliè, in provincia di Torno ha il suo fantasma.

Questo maniero ha ospitato alcune riprese della fiction televisiva “Elisa di Rivombrosa” e ai molti che l’hanno visto in Tv sono rimaste impresse le fattezze della protagonista, interpretata da Vittoria Puccini. Dimenticatela!

Il fantasma di cui parliamo è una donna, dai lineamenti orribili. Almeno così è stata interpretata  in un busto che ritrae la nobildonna, la principessa Vittoria di Savoia Soisson, nata a Torino nel 1683, moglie del principe Federico duca di Hildburgausen, in una sala del castello.

Lo scultore Piero Orso l’ha modellata in cera con applicazioni di stoffa, perline e pizzi. Basta guardarla per avere timore di questa figura femminile, morta a Torino nel 1763.
AGLIE' - IL CASTELLO
AGLIE' - IL CASTELLO
Così la descriveva la contessa Angelica Von Kottulin Lodron, sua dama d'onore, nelle proprie Memorie: “Una brutta figura, piccola, occhi neri, naso lungo e bocca sottile. La fronte era bassa e la nobildonna si sarebbe sempre vestita da -vecchia- e con abiti molto semplici”.
Al contrario, il busto che si può vedere al Castello di Algiè è una tra le opere meglio conservate.

Tornando alla principessa Vittoria di Savoia Soisson, non avendo figli, quando morì, i suoi beni furono ereditati dal Duca del Chiablese.


La leggenda, invece, sarebbe stata alimentata da un soprintendente che negli anni 50  del secolo scorso visse  per molto tempo all’interno del castello.La bruttezza cascante della vecchia principessa fece da stimolo per alimentarne il mito.
AGLIE' - IL CASTELLO
AGLIE' - IL CASTELLO
Alla figura della nobildonna sarebbero collegati misteri accaduti nel castello, come la rottura continua dei vetri di alcune stanze del torrione destro dovuti alla presenza del suo spirito che vaga nelle notti senza luna all'interno del castello e il suo passaggio sarebbe accompagnato da sospiri e sinistri fruscii.



COME ARRIVARE:

In auto
Dall'Autostrada A5 Uscita San Giorgio Canavese, quindi seguire le indicazioni per Agliè.

martedì 20 dicembre 2016

OH ROMEA! INDICAMI LA VIA

La campagna tra Firenze e Siena, tra vigneti, panorami e vini nobili, attraversata da una delle antiche strade dei pellegrini diretti a Roma.
LA VIA ROMEA - foto illustrativa
LA VIA ROMEA - foto illustrativa
Uno dei più interessanti percorsi in Toscana è quello legato alla Via Romea che con la più nota Via Francigena è un itinerario che attraversa campagna e vigneti del Chianti da Firenze a Siena.

Nel Medioevo erano chiamate vie romee (o romane) tutte quelle strade percorse dai pellegrini che intendevano recarsi  a Roma. La città, al pari di Gerusalemme e Santiago de Compostela è da sempre una delle principali mete della  Cristianità occidentale.

Dalla Via Romea i pellegrini del medioevo raggiungevano Siena per immettersi quindi sulla via Francigena e continuare il tragitto fino a Roma.
LA VIA ROMEA - foto illustrativa
LA VIA ROMEA - foto illustrativa
Il tracciato lungo 90 Km segue strade secondarie, sterrati e tratturi ed è, per chi lo affronta camminando, diviso in sei tappe ma lo si può percorrere (su strade alternative) anche in auto o con i mezzi pubblici.

La prima parte del tracciato coincideva con la strada Regia Romana, che raggiungeva la Francigena a Poggibonsi. L'antico tragitto aveva inizio all’altezza della  Porta San Pietro Gattolino (attuale Porta Romana), saliva il poggio di San Gaggio per raggiungere lo spedale di San Giuliano a Colombaia, quindi la via si dirigeva verso il Galluzzo e allo spedale di Santa Maria di Malavolta.Arrivati fin qui, la strada procedeva in direzione di Tavarnuzze, attraversando la Greve per risalire verso San Casciano.
Il percorso antico si dirigeva quindi nel fondovalle della Pesa dove, all’altezza di Ponte Nuovo e prevedeva due percorsi: uno la strada Sanese, che arrivava sino a Siena, l’altro, la via Romana, che invece risaliva le colline che dividono la Val di Pesa dalla Valdelsa per raggiungere Siena, dopo aver intercettato la Via Francigena a Poggibonsi.

Il percorso attuale inizia dalla cinta muraria di Firenze e ci porta alla casa di Niccolò Macchiavelli a Sant’Andrea in Percussina frazione di san Casciano. Siamo nel luogo d’esilio dell’autore de "Il Principe" dopo il ritorno dei Medici in città nel 1512.  - Abbiamo percorso 15 dei 90 Km -
LA VIA ROMEA - foto illustrativa
LA VIA ROMEA - foto illustrativa
La seconda frazione attraversa invece i vigneti e ci porta ad ammirare i primi panorami della zona del Chianti. Altri 14 Km e raggiungiamo il borgo di Montefiridolfi, il cui castello risale al 1015.

Terza tappa, altri 14 Km sulle gambe per arrivare fino a san Donato in Poggio, in un tripudio di ulivi secolari e la badia benedettina di Passignano, un monastero della Congregazione vallombrosana racchiuso nella cortina muraria quattrocentesca a pianta quadrangolare con torri d'angolo e le cantine storiche dei marchesi Antinori, custodite sotto il monastero.

Lunghi sentieri boschivi interrotti a tratti da scorci suggestivi segnano la quarta frazione, 16 Km che termina a Castellina in Chianti, borgo dalla rocca sulla piazza principale con un torrione trecentesco dalla cui sommità si può ammirare un notevole paesaggio, mentre delle antiche Mura di Castellina in Chianti restano solo pochi tratti ma molto caratteristici. Nel lato nord è conservato il camminamento seminterrato, l'attuale Via delle Volte mentre poco fuori dal centro storico si può ammirare una tomba etrusca del VI secolo a.C.
LA VIA ROMEA - foto illustrativa
LA VIA ROMEA - foto illustrativa
Siamo anche in un tratto dove si può sostare nelle sacre, tra cui lo spedale san Giorgio alle Rose del XII secolo, e l’antica pieve romanica di Protine.

La penultima tappa, la più lunga del percorso, 21 Km ci porta sempre più vicino a Siena passando su strade che si aprono tra le colline. Infine l’ultima frazione arriva a Porta Camollia. Siamo a Siena. Solo pochi minuti di cammino e avremo raggiunto piazza del Campo.

Lungo i 90 Km del percorso si attraversano campagne, paesaggi leonardeschi, vigneti, valli e orti terrazzati, in un susseguirsi di emozioni che hanno riempito i nostri occhi e la memory card della nostra reflex.
LA VIA ROMEA - SIENA, PIAZZA DEL CAMPO
LA VIA ROMEA - SIENA, PIAZZA DEL CAMPO