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martedì 20 dicembre 2016

POSTCARD: UN TUFFO NELLA NATURA DELLO ZINGARO

LA RISERVA DELLO ZINGARO
Una tra le più famose zone incontaminate in Italia è la Riserva Naturale dello Zingaro. Un tratto di costa esteso tra San Vito Lo Capo e Castellammare del Golfo, in Sicilia.

Siamo in provincia di Trapani in una zona dove la natura ci regala immensi panorami che spaziano tra le colline e il mare, che assume ora colorazione smeraldo, ora blu intenso.
Sette chilometri di natura incontaminata, tra spiaggette e macchia mediterranea.
Un luogo dove la vegetazione primaverile è un'esplosione di colori e profumi.
Una zona dove nidificano rapaci come l'Aquila del Bonelli, la Poiana, il Gheppio.

Percorrere i sette chilometri che separano la località d'accesso a quella d'uscita è un'esperienza unica e d'estate si può unire la piacevolezza di un trekking, purtroppo sotto il sole, a rinfrescanti soste nelle calette per bagni in mare.

mercoledì 7 dicembre 2016

ROUTES. LE LEVADA DI MADEIRA. CAMMINIAMO SULL'ACQUA.

L'acqua, bene primordiale, sull'isola di Madeira è il tema di diversi percorsi di Trekking legati alle  Levada.

MADEIRA - TREKKING 25 FONTES
MADEIRA - TREKKING 25 FONTES

L’isola di Madeira (siamo in pieno Oceano Atlantico in territorio portoghese) è un luogo prediletto da chi ama il trekking.
Ci sono diversi percorsi da provare. Alcuni sono impegnativi, altri impressionati, altri ancora facili. 

Si cammina da una vetta all'altra, o sotto impressionati cascate, oppure tra verdi vallate, pittoreschi villaggi e, a volte, semplicemente stando nella foresta accompagnati dai rumori della natura.  
MADEIRA - TREKKING 25 FONTES, LE LEVADA
MADEIRA - TREKKING 25 FONTES, LE LEVADA

Le Levada sono dei canali d’acqua di origine antropica, progettati per trasportare acqua piovana dai monti ai campi agricoli che, nel caso di Madeira, si estendono in tutta l'isola.
La costruzione di questi piccoli canali ebbe inizio nel XV secolo. Inizialmente erano gestiti da un Levadeiro, ovvero una persona incaricata della loro manutenzione e della distribuzione dell'acqua ai proprietari terrieri. Questi percorsi sono abbastanza recenti. Furono creati negli anni ’80 del secolo scorso.

A fianco alle Levada sono state costruite piccole strade su cui passeggiare.

Si tratta di percorsi segnalati, si possono affrontare tranquillamente, ma è buona norma munirsi di mappa, per evitare di perdersi.
Tra i più popolari c’è quello che dal rifugio del Rabaçal conduce alla cascata nota come “25 Fonti”
MADEIRA - TREKKING 25 FONTES
MADEIRA - TREKKING 25 FONTES


IL PERCORSO


Dalla strada regionale E.R. 110 che attraversa la parte centrale dell’isola si scende fino alla casa-rifugio del Rabaçal e da qui, si cammina costeggiando la Levada fino ad arrivare alla spettacolare cascata e al laghetto che si forma a valle e su cui aleggia una misteriosa leggenda.
MADEIRA - TREKKING 25 FONTES
MADEIRA - TREKKING 25 FONTES
 Da qui iniziano due percorsi, quello denominato PR 6.1 che porta alla levada “Do Risco”  e quello denominato PR 6 che conduce al laghetto delle 25 Fonti.

Si passeggia tra strade strette e vicoli che cadono a strapiombo (protetti da ringhiere  e parapetti).  Si ammirano piante di lauro, di erica e tanti fiori.
Si passa tra zone umide e ombrose.
MADEIRA - TREKKING 25 FONTES
MADEIRA - TREKKING 25 FONTES

Questa è zona di nidificazione per il Pombo Trocaz (Columba trocaz trocaz), una specie endemica dell’isola di Madeira.

Il percorso che conduce alle "25 Fontes" non è impegnativo ed è lungo poco meno di 5 Km. 
Si arriva ad una impressionante cascata che sembra formare una striscia nella roccia che alimenta un laghetto formato anche dall'acqua di altre piccole cascate. Contandole tutte si arriva a 25. Da qui il nome 25 Fonti
MADEIRA - TREKKING 25 FONTES
MADEIRA - TREKKING 25 FONTES

Legata a questo luogo anche una leggenda, dice che “chi si immerge in queste acque scompare misteriosamente”. 
Così fece un uomo di origine inglese che volle immergersi e sperimentò la superstizione. Non fu mai più ritrovato.

Si torna al punto di partenza seguendo lo stesso percorso ma al contrario.


PERCORSO RABAÇAL – 25 FONTES
Distanza dal punto di partenza a 25 Fontes : 4,6 Km   
Tempo: 3h circa
Altitudine massima: 1290 m  Altitudine minima: 900 m
Inizio e fine : strada regionale E.R.110 (Rabaçal, Paul da Serra)
MADEIRA - UNA FREQUENTATRICE DEL POSTO
MADEIRA - UNA FREQUENTATRICE DEL POSTO


MADEIRA

L’isola di Madeira è un arcipelago tropicale dal clima subtropicale. Nota come “il giardino galleggiante” o “Perla dell'Atlantico” si trova in pieno Oceano a circa 560 miglia (900 chilometri) dal Portogallo e a circa 370 miglia (600 chilometri) dalla costa del Marocco. 
Fanno parte dell'Arcipelago le isole abitate di Madeira (che è la più grande) e di Porto Santo, più un altro piccolo gruppo di isole disabitate, le Desertas e le Selvagens.
Si arriva sull'isola di Madeira con voli d Lisbona od Oporto, oppure con traghetti o navi da Turismo che fanno scalo a Funchal.

martedì 29 novembre 2016

A PIEDI SULLE TRACCE DELLA PRIMA GUERRA MONDIALE

Un trekking panoramico sulle tracce del sistema difensivo ideato dal Generale Luigi Cadorna durante la Prima Guerra Mondiale.

MONTE MORISSOLO - LINEA CADORNA, INGRESSO IN GALLERIA
MONTE MORISSOLO - LINEA CADORNA, INGRESSO IN GALLERIA 

Durante il primo conflitto mondiale, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, nell’ambito del sistema difensivo sulle Alpi, progettò e fece costruire quella che in Italia è nota come la Linea Cadorna.
Si tratta di una serie di trincee, posti di osservazione, gallerie, scavate sulle Alpi tra Piemonte e Lombardia, con funzioni di segnalazione per l’ipotetico arrivo del nemico Svizzera d’oltralpe per poter meglio organizzare la difesa della Pianura Padana.
MONTE MORISSOLO - LINEA CADORNA, VISTA SULLA PRIMA POSTAZIONE MILITARE
MONTE MORISSOLO - LINEA CADORNA, VISTA SULLA PRIMA POSTAZIONE MILITARE

A ricordo di quanto costruito tra il 1915 e il 1917, restano diversi tratti visitabili, come quello che nella zona del Verbano-Cusio-Ossola (sul Lago Maggiore) parte dalla località Piancavallo e raggiunge la vetta del monte Morissolo in un percorso facile, senza particolari pendenze e soprattutto, se affrontato nelle giornate limpide, altamente panoramico.
MONTE MORISSOLO - LA VETTA DEL MONTE
MONTE MORISSOLO - LA VETTA DEL MONTE

Il tragitto inizia dal piazzale antistante all’Istituto Auxologico di Piancavallo  (Sentiero Numero 1, simbolo bianco e rosso) e conduce al sistema difensivo del Morissolo percorrendo seguendo la strada militare che ci offre un panorama imperdibile che volge lo sguardo alla sponda piemontese e a quella lombarda del Lago Maggiore.

Si cammina senza particolari difficoltà fino a raggiungere il punto in cui due panchine offrono una sosta panoramica contemplativa sul lago, ma anche un bivio al nostro cammino: qui possiamo optare per la strada secondaria di arroccamento e al sentiero che scende verso Cannero, passando dall’Alpe Ronno e da Oggiogno, mentre proseguendo raggiungiamo in pochi minuti il Monte Morissolo.
MONTE MORISSOLO - LINEA CADORNA, LA PRIMA POSTAZIONE MILITARE
MONTE MORISSOLO - LINEA CADORNA, LA PRIMA POSTAZIONE MILITARE

Decidiamo di raggiungere immediatamente la postazione militare. Le prime avvisaglie le vediamo vicino ad una fontana: nella roccia sono state scavate due piccole gallerie.
Pochi passi e arriviamo alle gallerie vere e proprie, che risultano chiuse da un cancello.
Basta spingere ed è aperto.
MONTE MORISSOLO - LINEA CADORNA, LA PRIMA GALLERIA
MONTE MORISSOLO - LINEA CADORNA, LA PRIMA GALLERIA

Si entra e si cammina, superando, diversi tunnel, fino a sbucare, dopo una galleria completamente buia (è necessario avere con se una pila) in un punto estremamente panoramico, dove sono state poste tre croci.  
Poco distante, una scala conduce ad una porticina. Apriamo, entriamo e ci troviamo nel posto di osservazione scavato nella roccia.
MONTE MORISSOLO - LINEA CADORNA, POSTO DI OSSERVAZIONE
MONTE MORISSOLO - LINEA CADORNA, POSTO DI OSSERVAZIONE

Dalle quattro finestrelle si ha una visuale a 260° da cui si osservano il lago e le montagne della Val Grande.

INFO UTILILa lunghezza totale del percorso" Piancavallo- Morissolo, Morissolino" è di circa 7 KmDislivello 245 mTempo di percorrenza medio circa 3 ore.Quella proposta nel nostro percorso è la variante che conduce solo alle gallerie

MAPPA PERCORSO: COPY OPENSTREET MAP
MAPPA PERCORSO: COPY OPENSTREET MAP

COME ARRIVARE

In Auto
Autostrada A26 direzione Gravellona Toce, uscita Stresa-Baveno, quindi la seguire le indicazioni per Verbania e per Piancavallo che si raggiunge percorrendola strada per Premeno. Attenzione perché in alcuni punti è stretta e due vetture passano a fatica.
Da Piancavallo si prosegue fino all’Istituto Auxiologico (sul tragitto si trovano alcuni cartelli).
In treno
La stazione più vicina è quella di Verbania Fondotoce. Da qui si prosegue in bus. Linea per Premeno/Piancavallo fino all'Istituto Auxiologico di Piancavallo (linea VCO trasporti).

lunedì 28 novembre 2016

ROUTES. KOS. A PIEDI IN CIMA AL MONTE DIKEO

Un percorso alla scoperta di un angolo paradisiaco sull'Isola di Kos

KOS - A PIEDI IN CIMA AL MONTE DIKEO
KOS - A PIEDI IN CIMA AL MONTE DIKEO

L'isola di Ippocrate è nota soprattutto a chi cerca divertimento e agli sportivi. Diversi Km di piste ciclabili, ma anche diversi percorsi di trekking, come quella che presentiamo in questo post e che ci porta dalla località di Zia (è una delle frazioni di Asfendiou) al monte Dikeo passeggiando tra la pineta e godendo di fantastici scorci sull’isola di Kos.


Zia è un villaggio di montagna molto frequentato. La via principale è un susseguirsi di negozi e negozietti per turisti. Qui ci si raduna all’ora del tramonto per ammirare il sole che scende lentamente dietro l’isola di Pserimos.

Chi decide di affrontare il trekking fino al monte Dikeo, può arrivare in questa località la mattina presto e con tutta calma salire in vetta al monte Dikeo (846 metri slm).
KOS - ZIA, CARRETTO ARTISTICO
KOS - ZIA, CARRETTO ARTISTICO

Il sentiero si snoda tra alberi di pino e percorre sottili crinali con diversi strapiombi ed è da affrontare con estrema cautela e adeguato equipaggiamento perché il percorso è costellato da rocce anche sporgenti e sassi che rendono difficile la camminata.

Lungo circa 4 Km, il nostro punto di partenza è la piazza principale di Zia, procedendo verso la fermata dell'autobus per imboccare il viottolo che attraversa i negozi. Raggiunta una stradina che affianca un mulino ad acqua (di fatto una taverna), la salita ci porta verso un'altra taverna, quindi alla chiesa, superata la quale, andando a destra si seguono le indicazioni "strada per la montagna".

Si cammina fino ad incrociare un gruppo di case e si procede seguendo lo sterrato che porta ad una piccola cappella. Le indicazioni praticamente sono inesistenti, ma basterà seguire la strada.
Superato un cancello affrontiamo un piccolo dislivello roccioso che che ci porta allo sterrato che abbiamo lasciato prima. Una piccola scorciatoia.
Se prima del cancello si segue questa via, di fatto si gira attorno alla collina per ritrovarsi allo stesso punto.
KOS - A PIEDI IN CIMA AL MONTE DIKEO
KOS - A PIEDI IN CIMA AL MONTE DIKEO

Da qui si svolta verso sinistra e si cammina fino a vedere una casa e un piccolo dirupo e seguendo il sentiero (che qui è segnalato con frecce rosse e puntini) si entra nel bosco. Al termine avrete uno straordinario panorama del territorio circostante.

Da questo punto raggiungiamo l’altopiano. Curva a sinistra e si prosegue lungo la parete sinistra della montagna, in uno dei punti dove prestare particolare attenzione, qui il crinale è emozionante e chi soffre di vertigini può risentirne ma la vetta del monte Dikeo è a pochi passi. 

Già si vede la bandiera greca sventolare. Poco più avanti raggiungiamo un rifugio e un sentiero che raggiunge una chiesetta. Questo è anche il punto più alto del monte. Non resta che godere del panorama e poi cominciare la discesa.
KOS - A PIEDI IN CIMA AL MONTE DIKEO, IL TRAMONTO A ZIA
KOS - A PIEDI IN CIMA AL MONTE DIKEO, IL TRAMONTO A ZIA


COME ARRIVARE

In aereo:
Diverse le compagnie low cost fanno scalo a Kos. Non mancano collegamenti con i principali aeroporti greci.

In Nave:
Kos è collegata via mare con il Pireo, Rodi e la maggiorparte delle isole del Dodecaneso, ma anche con la Turchia (Bodrum dista poche miglia di mare).
Colelgamenti con Kos anche da diverse isole dell'Egeo orientale (Samos, Chios, Lesbo, Thessaloniki, Kavala, Alexandroupolis) e con le isole Cicladi: Mykonos e Syros.
Dal porto di Mastihari salpa un traghetto diretto a Kalymnos.

venerdì 25 novembre 2016

ROUTES: LA PANORAMICA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO

Uno tra i percorsi più affascinanti che si sviluppano sul Lago di Como è quello del Triangolo Lariano che attraversa in verticale il territorio posto tra i due rami del Lago di Como e conduce a Bellagio, il punto in cui lo specchio d'acqua si divide.

LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO

Non si tratta di un percorso facile, presenta punti impervi e impegnativi e non adatto a chi non ha allenamento. Per contro è un percorso altamente panoramico. Nelle giornate limpide in alcuni punti lo sguardo sembra andare oltre la Pianura Padana.

30 km ad un’altezza media di 1.200 metri su carrarecce, strade agricole e forestali con alcuni passaggi difficoltosi sui sentieri.
Il tracciato è segnalato dalle indicazioni  rosse, bianche, rosse con il numero 1 su campo bianco.
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO - DALLA FUNICOLARE VERSO BRUNATE
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO - DALLA FUNICOLARE VERSO BRUNATE

Raggiunta Brunate in funicolare, la partenza vera e propria è al piazzale CAO.

Passato il rifugio procediamo sullo sterrato fino a raggiungere la prima baita e il punto di ristoro, quindi verso  la Capanna S. Pietro. Siamo  a 1.116 m slm., quindi si segue il sentiero dei faggi (Senteé di Foo) che passa sotto il versante nord del Monte Bolettone  fino alla Bocchetta di Lemna a 1.167 m.
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO

Si prosegue in direzione nord fino al Rifugio Riella, superato il quale si trova una fontana.
Breve sosta per abbeverarci e recuperare le energie prima di affrontare il tratto che porta al Cippo Marelli passando i prati della Presola e la Bocchetta di Caglio, ammirando la natura e il panorama.

Superato un gruppo isolato di faggi all’inizio della Braga di Cavallo, siamo arrivati alla difficoltosa discesa che ci porta alla Colma di Caglio o Colma di Sormano, nota agli appassionati di ciclismo

Il passaggio nei boschi accompagnato da alberi fruscianti e dal cinguettio degli uccelli.
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO

Da questo punto, chi vuole rinunciare a proseguire può scendere verso Asso e raggiunta la stazione ferroviaria tornare verso Erba, quindi cambiare treno per Como (ma attenzione informatevi se potete portare con voi la bicicletta sul convoglio! nel caso stiate percorrendo il tragitto in mountain bike), oppure raggiungere direttamente Milano (ad Asso c'è il capolinea delle Trenord).

La Dorsale del Triangolo Lariano prosegue invece sulla carrozzabile per il Pian del Tivano, siamo a 975 m slm, da qui si può invece scendere sulla carrozzabile fino a Nesso e col battello tornare a Como, o proseguire verso Bellagio.

Proseguiamo sulla strada sterrata che  sale dalla Colma del Piano all’Alpe Spessola. Siamo a 1.237 m slm e da questo punto, un'altra impegnativa salita conduce all'Alpe di Terra Biotta a 1.436 m, il punto più alto del percorso. Qui la vista è eccezionale.
Comincia anche l'impegnativa discesa che ci condurrà all'Alpe del Borgo, da dove inizia la strada agricola, ben più agevole, che raggiunge la località di Borgo S. Primo.
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO

Alle spalle l’ex colonia Bonomelli, si prosegue  verso lo stretto, ma difficoltoso sentiero che si torva all’uscita della pineta per arrivare all'Alpeggio Pau, da dove, imboccata la carrabile si scende fino a Rovenza.

Ripide discese, strade acciottolate e scalini nel bosco superano Brogno, Begola e Perlo fino a Guggiate, una frazione di Bellagio, dove termina anche il nostro percorso.
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO - BELLAGIO
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO - BELLAGIO

Per tornare a Como, oppure proseguire per Lecco, si attende l'arrivo del Battello, ovviamente prima si ammira questa località che si trova sulla punta che divide in due il Lago di Como.

Chi invece è arrivato sin qui in bicicletta, può imboccare la SS583 e tornare nel capoluogo lariano seguendo al strada statale. 


Il tragitto  parte dalla stazione della funicolare a Brunate e ci conduce a Bellagio (30 Km circa) occorrono almeno 6/8 ore in bicicletta e due giorni a piedi.Sulla tratta si trovano alcuni punti di ristoro e luoghi dove pernottare e ci sono, per quanto ho avuto modo di provare, due vie d'uscita in prossimità della Colma di Caglio. Una conduce verso Asso, verso Lecco, l'altra verso Nesso, sulla sponda comasca del lago.

COME ARRIVARE

Consigliamo di arrivare a Como con i treni di Trenitalia (si può portare la bicicletta a seguito), oppure con Trenord

Sul tragitto si trovano alcuni rifugi:
C.A.O. (tel. 031-220221,
BAITA CARLA
BAITA BONDELLA (tel. 031-220307),
RISTORO DEL BOLETTO FABRIZIO (tel. 031-220235),
RIFUGIO RIELLA (tel. 031-378600),
Si consiglia di chiamare i rifugi per conoscere disponibilità e soprattutto periodi di apertura.

martedì 22 novembre 2016

ROUTES. OIA, SULLA VIA DEL TRAMONTO

Un rito per chi è in vacanza sull’isola delle Cicladi: il tramonto di Oia. Da raggiungere con un panoramico trekking.

SANTORINI - OIA SUNSET
SANTORINI - OIA SUNSET

Quello di Oia (si pronuncia ià) è uno tra i più suggestivi tramonti al mondo, anche se sinceramente ne ho visti dei migliori. Indubbiamente il più bello da fotografare. Ogni sera d’estate cattura l’attenzione di una folla oceanica, infatti, nella località santorina non si trova un angolo, un muro, un pezzo di roccia dove piazzare il cavalletto per scattare una foto in solitaria. 

La cittadina è stata fino alla seconda metà del XIX secolo un importante centro commerciale per via del suo porto. Oggi è una meta prediletta del turismo insulare, soprattutto per il “tramonto”, quando i turisti si radunano molto presto per ammirare la palla di fuoco scomparire in mare e lasciare spazio alle tenebre.
SANTORINI - OIA
SANTORINI - OIA

Arriviamo a Oia seguendo un interessante tragitto che dal capoluogo Fira ci permette di ammirare la caldera centrale del vulcano e l’isola di Thirassia. 9 Km circa la distanza tra i due centri e che percorriamo a piedi in poco più di 3 ore.
Sul percorso incontriamo diverse persone, soprattutto nella tratta iniziale.

Da Fira si seguono le indicazioni per la funivia, quindi si sale verso il centro conferenze Nomikos e, in circa 20 minuti di buon cammino siamo ad Aghios Gerasimos, tra Fira e Firostefani.
Attraversiamo quest'ultimo villaggio toccando con mano la bellezza del monastero di Aghios Nikolaos risalente al 1916 e proseguiamo verso la chiesa di Aghios Georgios, quindi tappa alla chiesetta di Aghios Ioannis Katiforis, di fronte alla roccia di Skaros.
SANTORINI - OIA SUNSET
SANTORINI - OIA SUNSET

Se affrontate il percorso partendo la mattina (consigliato) scendendo i gradini potrete vedere alcune rovine della capitale medievale di Santorini, mentre un sentiero conduce alla chiesa campestre di Panagia Theoskepasti (siamo nella zona ovest di Skaros).
In caso contrario si prosegue fino ad Aghios Antonios e da qui, tornati sulla strada principale si sale fino alla cima del Profitis Ilias, sopra Imerovigli, dove la vista è mozzafiato, soprattutto al tramonto.
SANTORINI - OIA SUNSET
SANTORINI - OIA SUNSET

Dal monte un cartello stradale indica la via per Oia. Si scende all'incrocio per la spiaggia di Pori, quindi nuova salita per il Mavro Vouno (la montagna nera nota per la bellezza del suo tramonto) dove in cima sorge la piccola chiesa di Stavro e da dove si notano le sagome bianche delle case di Oia. 
Ancora 15 minuti circa di cammino e raggiungiamo la meta finale. In tempo per il tramonto.
SANTORINI - IN ATTESA DEL TRAMONTO
SANTORINI - IN ATTESA DEL TRAMONTO


SANTORINI

Meta tra le più popolari della Grecia, non solo delle Isole Cicladi, Santorini è famosa per le sue spiagge e la vita notturna, per i fantastici tramonti che si ammirano dalle località di Imerovigli e di Oia e per la leggenda di Atlantide.Santorini è circondata a Nord dalle isole di Ios, Sikinos e Folegandros, a Est da Anafi e a Sud da Creta. La cima più alta è il monte Profitis Ilias, 956 s.l.m.Il nome Santorini deriva da Santa Irini. Ufficialmente l’isola è chiamata Thira.La Caldera è composta da una laguna centrale circondata su tre lati da 300 metri di ripide scogliere.Caratteristica di Santorini è il vulcano sommerso, tuttora attivo, la cui prima eruzione è datata 1500 a.C. e, secondo gli studi compiuti da alcuni scienziati, potrebbe essere stata questa la causa distruzione della civiltà minoica. L’ultima eruzione del vulcano risale al 1956.




COME ARRIVARE

Santorini è una delle mete predilette dal turismo internazionale. Dall’Italia ci sono voli da diverse città come Milano, Roma, Venezia, Napoli, Bari, anche con le compagnie low cost.
Generalmente si arriva sull’isola dell’arcipelago delle Cicladi senza scali.
L’aeroporto è situato in località Kamari. Da qui con gli autobus di linea si arriva al capolinea di Fira, quindi da questo punto altri bus si dirigono verso le altre località dell’isola.
Si può raggiungere Fira anche con il traghetto o aliscafi in partenza dal porto di Atene o da quello di diverse altre isole delle Cicladi e del Dodecaneso, oltre che da Creta.

SITO UFFICIALE www.santorini.gr/

mercoledì 16 novembre 2016

ROUTES: ISOLA DI SIFNOS. IN CAMMINO VERSO LA ROCCIA SACRA DI CHRYSOPIGI

Una breve camminata alla scoperta di uno dei punti di attrazione dell'isola di Sifnos.

SIFNOS - ROCCIA SACRA DI CHRYSOPIGI
SIFNOS - ROCCIA SACRA DI CHRYSOPIGI

Sifnos è piena di luoghi interessanti sotto l'aspetto turistico. Passeggiando per l'isola si possono scoprire le antiche miniere d'oro, l’acropoli di Ai Nikita a Seladi, Taxiarchis Skafis, Agia Marina, le 55 torri antiche costruite tra il VI e il III secolo a.C. sparse sul territorio e tanti altri luoghi.

Una breve camminata conduce dalla spiaggia del Glifo a Faros, al Monastero di Chrysopigi - passando per il belvedere di Agios Charalambos.

Chrysopigi è uno dei luoghi più affascinanti e fortemente rappresentativi dell’isola.
SIFNOS - FAROS VISTA DAL PERCORSO VERSO CHRYSOPIGI
SIFNOS - FAROS VISTA DAL PERCORSO VERSO CHRYSOPIGI

Il percorso non è difficile, superate le spiaggia di Faros,(seguiamo il segnavia per Glyfó), superate alcune case e raggiunta una seconda spiaggetta, incrociamo il sentiero-scalinata che ci condurrà alla nostra meta.

All'inizio ammiriamo un impareggiabile spettacolo della natura: il Golfo coi suoi colori.
SIFNOS - SPIAGGIA DI GLYFO
SIFNOS - SPIAGGIA DI GLYFO

Superate le rovine di una banchina di carico continuiamo a camminare fino al promontorio che conduce alla piccola cappella di Agios Charalambos. Nei pressi si trova anche una pittoresca casa con un albero. 
In questo punto notiamo in  la nostra meta: il  Monastero di Chrysopigi, che dista poche centinaia di metri.
SIFNOS - MONASTERO DI CHRYSOPIGI
SIFNOS - MONASTERO DI CHRYSOPIGI

Ci arriviamo superando  un cancello in legno e la strada che scende fino alla spiaggia di ApokoftóAltro luogo incantevole per una ritemprante sosta sotto le tamerici e per un bagno in mare.
Qui sorge un ristorante con terrazza ma ci aspettano altri 5 minuti di cammino, partendo dall'estremità della spiaggia per arrivare al Monastero di Chrysopigi.

La piccola chiesa che si trova sulla roccia Sacra di Chrysopigi, separata dalla terraferma da un piccolo canale, è stata costruita nel 1650.
Al suo interno si può ammirare l’icona della protettrice dell’Isola, Panayia Zoodòchou Pyghi.
Secondo la tradizione, l’icona arrivò fin qui, trasportata dalle onde del mare.
SIFNOS - MONASTERO DI CHRYSOPIGI
SIFNOS - MONASTERO DI CHRYSOPIGI

Divertente anche la passeggiata sulla roccia posteriore alla chiesa fino alla punta, dove il vento soffia forte. Qualcuno azzarda un bagno in mare. Ai lati del monastero, ci sono alcuni spazi dove è possibile scendere fino all'acqua.

Ripercorrendo la strada torniamo alla nostra auto. Chi invece vuole tornare in bus, all'uscita del Monastero può imboccare la strada in salita che conduce alla strada principale per Platys Gialos.
SIFNOS - SPIAGGIA DI FARO
SIFNOS - SPIAGGIA DI FARO



COME ARRIVARE A SIFNOS

L'isola di Sifnos non dispone di aeroporto, pertanto si raggiunge solo via mare.
Traghetti e Aliscafi partono dal Pireo, da Kithnos, Serifos e Milos. D'estate i collegamenti sono giornalieri.
Sifnos si raggiunge anche da Folegandros, Sikinos e Santorini, Naxos Paros e Siros, ma con minor frequenza.

INFO http://www.sifnos.gr/index.php/en/ 

lunedì 7 novembre 2016

ROUTES: LA MANO NELLA ROCCIA E ALTRE LEGGENDE DI SANTA COLOMBA

Una donna divenuta Santa, vissuta in un Eremo e le tante leggende che porta con se.

ISOLA DEL GRAN SASSO D'ITALIA - EREMO DI SANTA COLOMBA
ISOLA DEL GRAN SASSO D'ITALIA - EREMO DI SANTA COLOMBA

Sulle montagne sopra Isola del Gran Sasso d'Italia (AQ), nascosto tra gli alberi e raggiungibile partendo dalla località di Pretara, tramite un sentiero a tratti impegnativo, si trova questa piccola chiesetta cui sono legate le leggende di Santa Colomba.

La tradizione vuole che  la santa, nel XII secolo, abbandonati gli agi del Castello in cui viveva, si ritirò in preghiera e penitenza. Santa Colomba era figlia dei Conti di Pagliara e sorella di San Berardo, che divenne Vescovo di Teramo. Passò il resto della sua vita in questo minuscolo locale, che agli occhi del turista si presenta come un edificio in pietra calcarea, dal campanile a vela. 
ISOLA DEL GRAN SASSO D'ITALIA - EREMO DI SANTA COLOMBA
ISOLA DEL GRAN SASSO D'ITALIA - EREMO DI SANTA COLOMBA

Se la chiesa è aperta, all'interno si possono ammirare la base dell’altare e l’affresco con immagine della Madonna e Bambino, mentre sull'altare, in bella mostra si trova la statua della Santa e un reliquario dove un tempo erano custodite le reliquie di Colomba. 
Nel 1595 le spoglie mortali furono  traslate nella Chiesa di Santa Lucia, mentre nel 955 la statua di Santa Colomba, e le sacre spoglie, vennero trasferite nell’attuale cappella di Pretara.
ISOLA DEL GRAN SASSO D'ITALIA - EREMO DI SANTA COLOMBA, LA CROCE
ISOLA DEL GRAN SASSO D'ITALIA - EREMO DI SANTA COLOMBA, LA CROCE

Interessanti le leggende legate alla figura di questa donna, tra le quali quella che vuole l'impronta della sua mano impressa nella roccia che si incontra durante la salita all’Eremo.
Su un'altra roccia si trova il “Pettine di Santa Colomba”, ovvero, una serie di incisioni parallele che possono far pensare ai denti di un pettine. 
Un'altra leggenda vuole che chi poggia la testa nella buca di Santa Colomba non soffra più di mal di testa.


Ogni anno, il 1 Settembre la chiesetta è il ritrovo di tanti devoti. Noi siamo arrivati fin qui anche per ammirare lo splendido panorama che si gode da quassù.
ISOLA DEL GRAN SASSO D'ITALIA - EREMO DI SANTA COLOMBA
ISOLA DEL GRAN SASSO D'ITALIA - EREMO DI SANTA COLOMBA


COME ARRIVARE

Da Isola del Gran Sasso si raggiunge la frazione di Pretara, quindi si superano le Cascate del Ruzza e si segue la strada fino alla deviazione per la zona denominata Piana del Fiume.
Da qui, superato il torrente si segue il sentiero (non sempre segnalato adeguatamente) e si sale fino all'Eremo.




mappa da: www.gransassolagapark.it