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venerdì 20 gennaio 2017

LE ANTICHE CARBONAIE DEL MORISSOLO

Il carbone di legna fu per secoli, sulle Alpi, un prodotto secondario del taglio degli alberi nei boschi, soprattutto sui monti del Verbano.


MORISSOLO - IL BOSCO DELLE CARBONAIE
MORISSOLO - IL BOSCO DELLE CARBONAIE

Per ottenere questo tipo di carbone la legna veniva cotta e l'operazione si effettuava con la carbonéra (o carbonaia), una specie di piramide realizzata nel bosco al cui interno veniva bruciata la legna, con un particolare procedimento, fino ad ottenere il "carbone vegetale". 

Come funzionava?
Il procedimento seguiva dei rituali ben precisi: in uno spiazzo del bosco ripulito da sassi ed erbacce si accatastava il legname e ricoperto da fronde di abeti rossi su cui veniva appoggiato uno strato di terra. Quest'ultima aveva lo scopo di creare una camera d'aria e impedire l'entrata dell'aria dall'esterno ma anche assorbire i vapori sprigionati durante la fase di carbonizzazione.

La procedura veniva monitorata attraverso il colore del fumo che fuoriusciva dal camino.
In base al quantitativo di legna accatastata, per creare il carbone serviva un certo periodo di tempo.
MORISSOLO - LA CARBONAIA
MORISSOLO - LA CARBONAIA

Durante questo periodo, la carbonaia era costantemente sotto controllo dai "carbonari", persone spesso solitarie che vivevano a contatto con il bosco.
Una volta ottenuto il carbone, questo doveva essere trasportato  valle. Era un lavoro faticosissimo e spesso fatto dalle donne.

Questa attività si è ormai estinta.
Si arriva alla Carbonaia partendo dall'Istituto Auxiologico di Piancavallo prendendo lo sterrato fino alla prima postazione militare della Linea Cadorna, quindi svoltando a sinistra e seguendo la strada nel bosco.

COME ARRIVARE

In Auto
Autostrada A26 direzione Gravellona Toce, uscita Stresa-Baveno, quindi la seguire le indicazioni per Verbania e per Piancavallo che si raggiunge percorrendola strada per Premeno. Attenzione perché in alcuni punti è stretta e due vetture passano a fatica.
Da Piancavallo si prosegue fino all’Istituto Auxiologico (sul tragitto si trovano alcuni cartelli). 
In treno

La stazione più vicina è quella di Verbania Fondotoce. Da qui si prosegue in bus. Linea per Premeno/Piancavallo fino all'Istituto Auxiologico di Piancavallo (linea VCO trasporti).

POSTCARD: IL PONTE MEDIEVALE DI PROH

PROH , NOVARA - PONTE MEDIEVALE
PROH , NOVARA - PONTE MEDIEVALE

Nascosto tra le risaie della Provincia di Novara, in frazione Proh, nella località di Briona, si trova un ponte di origine medievale.

Sorge lungo la roggia Mora, a pochi passi dal cimitero e dal Castello locale.
Si tratta di una costruzione a “schiena di mulo”, ad unica mandata che presenta diverse “sbrecciature” nella parte inferiore, segno questo che all'epoca della sua costruzione, la roggia sarebbe stata anche un canale navigabile, oltre che irriguo.

L'antico transito delle popolazioni locali ma anche il luogo di riscossione delle "gabelle" e dei "dazi" per chi transitava sopra o sotto il ponte. per gli abitanti del posto quando un credito è inesigibile, sovente alludono al ponte, sottolineando come sarà difficile riscuotere il dovuto per l'insolvenza del debitore.

Il detto “va piài sul punt da Proù " ovvero "và a prenderli sul ponte di Proh" alias "scordateli".


Si arriva a Proh: dall'Autostrada a4 Torino-Milano, uscita Novara Ovest, quindi Strada Provinciale 299 Novara - Alagna Valsesia.

martedì 17 gennaio 2017

LE CATACOMBE DI MILOS. GLI ALBORI DELLA CRISTIANITÀ

Luogo di preghiera e di vita agli albori del cristianesimo, oggi sono diventate un'importante attrazione turistica per chi visita l'isola di Milos.

MILOS - CATACOMBE
MILOS - CATACOMBE

Nascoste nelle grotte vicino al villaggio di Tripiti, ad un altezza di 150 metri sul livello del mare, le catacombe di Milos, assieme a quelle di Roma e della Terra Santa, rappresentano una delle prime testimonianze del cristianesimo, non solo sulle isole greche, ma anche della religione stessa.
Questo è considerato il primo luogo di culto, ma anche il primo cimitero della comunità cristiana datato attorno alla fine del secondo secolo a.C. in Grecia.

Arriviamo qui percorrendo un bel trekking che da Adamas ci porta verso il villaggio di Klima e ci fermiamo per vedere questo labirinto costituito da tre grandi gallerie sotterranee (che per convenzione sono state ribattezzate A, B e C e sono state successivamente collegate tra loro, mentre in origine erano indipendenti).
MILOS - CATACOMBE
MILOS - CATACOMBE
Qui l’uomo ha scavato nella roccia vulcanica porosa cinque navate e una camera funeraria rettangolare e subito pensiamo a quelle viste a Roma. Sembrano identiche.

Con una guida (che parla solo inglese e greco) facciamo il giro di queste meraviglie che riaffiorano dall’antichità e che per qualche minuto ci fanno rivivere la paura dei primi cristiani a professare la loro fede per timore della persecuzione da parte dei romani.

Passo dopo passo, mentre la nostra guida racconta  delle diverse misure delle Catacombe (larghezza tra 1 e 5 m, altezza da 1,60 a 2,50 metri e una profondità di 185)  immaginiamo la vita , i riti funebri. Nelle pareti di galleria si trovano 126 "arcosoli’’ (ovvero tombe scavate nel tufo) che in origine  erano decorati e di cui purtroppo oggi restano pochissime tracce.
MILOS - CATACOMBE, GALLERIA "B"
MILOS - CATACOMBE, GALLERIA "B"
Attualmente si può visitare la sola galleria B, la catacomba dei  "Presbiteri", dove ammiriamo l’unica tomba a due piani ed alcuni frammenti di iscrizione in stampatello (scritte rosse in uno spazio rettangolare). 
Nella roccia centrale di questa galleria era, presumibilmente, stato sepolto uno dei primi vescovi della comunità cristiana di Milos.


Usciti dalla galleria e prendendo la rampa di scale che sale verso il Teatro Romano, sulla destra si può vedere un’altra galleria presa di mira (purtroppo) dai vandali. Forse è una delle altre due catacombe non visitate, l’ A (a ovest della galleria centrale) che ha una ampia camera di sepoltura e si distingue per le tombe doppie di famiglia scavate nelle sue pareti, mentre la C (ad est della galleria centrale) di cui sono conservate tracce di affreschi murali su cui sono ritratti rami con fiori e uccelli.
MILOS - CATACOMBE
MILOS - CATACOMBE


COME ARRIVARE

Le catacombe di Milos sorgono in località Tripiti.
Si arriva seguendo la strada che da Adamas porta a Plaka.
Orario: tutti i giorni 8:30 alle18:30. Domenica 8:30 alle 15:00. Lunedi chiuso.

lunedì 16 gennaio 2017

CASSINETTA DI LUGAGNANO, BORGO DELLA NOBILTA' MILANESE

Un borgo già frequentato in epoca romana lungo il corso del Naviglio Grande, divenuto dimora rurale e di villeggiatura per le nobili famiglie milanesi. Conserva intatto il suo antico fascino

CASSINETTA DI LUGAGNANO - VILLA VISCONTI MAINERI
CASSINETTA DI LUGAGNANO - VILLA VISCONTI MAINERI

Pedalando lungo l'alzaia del Naviglio Grande, subito dopo Abbiategrasso si raggiunge la località di Cassinetta di Lugagnano, un piccolo, ma significativo borgo in provincia di Milano, da visitare per la storia risalente ad epoca romana (diversi i ritrovamenti di quel periodo nella zona) e medievale. Qui sorgeva un castello circondato da un fossato.

Il nucleo più antico, ovvero Lugagnano (situato sulla sponda destra del Naviglio) era esteso fino ai confini di Abbiategrasso e di Robecco e si identifica attorno ai proprietari del maniero, che oggi non esiste più. Cassinetta, invece, è legata forse all'esistenza di Cassina Biraga, dal nome del fondatore Maffiolo Birago, noto personaggio locale.I due nuclei urbani di Cassinetta e Lugagnano, situati sulle rive opposte del Naviglio Grande, sono collegati da un ponte a schiena d’asino.
CASSINETTA DI LUGAGNANO - IL PONTE SUL NAVIGLIO
CASSINETTA DI LUGAGNANO - IL PONTE SUL NAVIGLIO
Al nobile Maestro di Aula della Camera Ducale di Filippo Maria Visconti si deve la costruzione della chiesa della Beata Vergine del 1435 e di S. Antonio Abate parrocchia principale del luogo. L'edificio ha subito rimaneggiamenti nel '700.
All’esterno della chiesa si può notare lo stemma dei Birago, oltre ad una iscrizione a caratteri gotici che ne ricorda la fondazione.

Furono gli stessi Birago, nel 1428 a far scavare un canale di derivazione dal Naviglio Grande (la Roggia Biraga) che attraversa il paese. Era utilizzato per far funzionare le pale di un mulino, tuttora esistente mentre lungo il Naviglio si può attraversare il ponte costruito nel 1862.
Accanto al ponte si vede la statua di San Carlo Borromeo. Risale al 1749 e venne posta in questo luogo per ricordare il passaggio del santo milanese e della sua breve sosta nel borgo del 1584.
CASSINETTA DI LUGAGNANO - STATUA DI SAN CARLO BORROMEO
CASSINETTA DI LUGAGNANO - STATUA DI SAN CARLO BORROMEO
Dopo il ponte di Cassinetta sorge l’oratorio di San Giuseppe, esempio di rococò lombardo edificato nel 1742, originariamente come cappella della Villa Castiglioni Nai Bossi dalle balaustra in ferro battuto d'epoca.

Le ville sono in vero patrimonio di Cassinetta di Lugagnano. Tutte legate alle nobili famiglie milanesi dei Parravicini, dei Mantegaza, ma anche dei Trivulzio o dei Visconti.Sono state definite “Ville di delizia”, un termine coniato nel XVIII secolo dall'incisore Marcantonio Dal Re, per illustrare un libro dedicato alle bellezze architettoniche del luogo.

Si tratta di ville costruite per controllare le proprietà rurali, divenute, in un secondo tempo, luoghi di villeggiatura della nobiltà milanese come Villa Negri, prima dimora storica che si incontra sul Naviglio. Risale al 1761 e fu costruita per il generale austriaco Dembowski. Sorge sulla roggia Visconti, fuori dal paese. Da notare il sontuoso ingresso.
Transitando accanto al ponte e lungo il Naviglio Grande ecco Villa Visconti Castiglione Maineri dal doppio giardino, all’italiana e all’inglese e risalente alla fine del 1300.
Lungo il Naviglio, invece, si affaccia la cortina muraria della facciata.
Subito dopo ecco Villa Cattaneo Krentzlin, nascosta tra gli alberi e protetta da un muro di cinta.
CASSINETTA DI LUGAGNANO
CASSINETTA DI LUGAGNANO
L'ultima villa che si incontra lungo l'alzaia del Naviglio, in direzione di Robecco è Villa Castiglioni Nai Bossi. Risale alla prima metà del Settecento ed è stata costruita nel 1825 in stile neoclassico,

Tra le altre ville, la settecentesca Frotta Eusebio, si affaccia lungo via Roma, nella strada che collegava Lugagnano a Cassinetta.
Villa Mantegazza Macinaghi dal portone ad arco che sorge sulla piazzetta Trivulzio, con un cortile civile, aperto sulla piazzetta tramite il portone.

Villa Trivulzio, dei primi decenni dell’Ottocento, sorge all'imbocco della strada per Robecco, mentre Villa Birago Clari Monzini anticamente era collegata al canale tramite un viale alberato
Villa Clari risalente alla seconda metà del Cinquecento che sarebbe sorta sulle basi dell’antico fortilizio militare di Lugagnano.

L'attuale palazzo comunale, era invece Villa Beolco Negri.

COME ARRIVARE

Da Milano si può arrivare a Cassinetta di Lugagnano in bicicletta seguendo l'alzaia del Naviglio Grande, oppure in auto seguendo la SS494 fino ad Abbiategrasso, poi la SS526 con deviazione per Cassinetta.
In alternativa il treno fino ad Abbiategrasso, quindi in autobus fino a Cassinetta.

ROUTES: IL MARE DEGLI ULIVI. LA GRECIA CONTINENTALE CHE EMOZIONA

Un bosco di ulivi che si perde all'infinito e che si trasforma in un mare verde, a due passi dal sito archeologico di Delfi.

GRECIA - IL MARE DEGLI ULIVI
GRECIA - IL MARE DEGLI ULIVI

Si tratta di una zona a ridosso del sito archeologico di Delfi, attraversato dalla strada che si apre tra gli alberi. A destra e a sinistra della carreggiata si incontravano solo ulivi, ognuno con la sua forma, equidistanti, che ombreggiavano un piccolo spazio di terreno a ridosso del tronco e dei fusti.

La strada conduce a Delfi, circa 600 m sul livello del mare e tornante dopo tornante la macchia verde di apre sempre di più, creando un vero e proprio mare di foglie.

Delfi ha nel santuario di Apollo mitologia e storia che si intersecano, ma anche architettura e arte che si fondono con filosofia e cultura, creando un alone di mistero che resiste ancora oggi.

Il Santuario di Delfi si stende lungo il fianco del monte Parnaso (il monte sacro ad Apollo e alle Muse). La parte superiore è quella del museo archeologico e dove si trova il nucleo principale degli scavi, mentre sul lato opposto della strada principale ecco il Ginnasio e il Santuario di Atena Pronaia con la Tholos.

GRECIA - IL MARE DEGLI ULIVI
GRECIA - IL MARE DEGLI ULIVI

COME ARRIVARE

Il mare degli ulivi si trova nella zona del monte Parnasso. Da Atene si arriva a Delfi seguendo la E75. il tempo di percorrenza è stimato in circa tre ore, ma se volete seguire una strada panoramica, ma impiegando più tempo, seguite la E94 fino a Mandra, quindi la E962 fino a Thiva, poi la 3 fino a Stathmos, quindi deviazione sulla 48 per Delfi.
Per entrare nel mare degli ulivi, invece da Stathmos si raggiunge Distomo, si scende fino al mare per proseguire verso Antykira e Desfina. Tra questa località e Kirra vi trovate nella valle del mare degli ulivi. Da qui poi si risale verso Delfi.

sabato 14 gennaio 2017

POSTCARD: DELFI

GRECIA - DELFI
Il sito Archeologico di Delfi è situato nella regione della Focide, a 600 metri s.l.m. alle pendici del monte Parnaso
Anticamente questo era considerato l'incrocio di antiche vie di comunicazione e il luogo era definito il "Centro del mondo" o l'ombelico del mondo.

L'Oracolo di Delfi è invece l'oracolo più prestigioso di tutta la religione greca del periodo arcaico e la sua storia viene raccontata nelle prime righe delle Eumenidi di Eschilo.

Il tempio di Apollo a Delfi risale all'Età micenea.

POSTCARD: SPIAGGIA DI PROPRIANO

CORSICA - SPIAGGIA DI PROPRIANO
CORSICA - SPIAGGIA DI PROPRIANO
Propriano  è un comune  situato nel Sud della Corsica ed è la località più grande del Golfo di Valinco.
E' nota anche per la sua spiaggia bianca.

POSTCARD: L'AQUILA, CATTEDRALE DEI SANTI MASSIMO E GIORGIO

L'AQUILA - CATTEDRALE DEI SANTI MASSIMO E GIORGIO
L'AQUILA - CATTEDRALE DEI SANTI MASSIMO E GIORGIO
La Cattedrale dei santi Massimo e Giorgio è la chiesa episcopale dell'Arcidiocesi dell'Aquila. 
L'edificio risale al XIII secolo, ma il terremoto del 1703 ne ha compromesso la primaria costruzione così come il terremoto del 2009 ha fatto crollare la copertura del transetto.

La facciata della chiesa è in stile neoclassico e molto sobrio.
Le due torri campanarie furono realizzate nel 1928

Al contrario dell'esterno, l'interno si presenta ricco. Realizzato tra il 1711 e il 1780 in stile barocco, ha pianta a croce latina e navata unica con cappelle laterali. 

Dell'epoca medievale resta il sepolcro quattrocentesco di Silvestro dell'Aquila, realizzato per il Cardinal Gnifili. 

venerdì 13 gennaio 2017

POSTCARD: SUNSET IN PROPRIANO

CORSICA - SUNSET IN PROPRIANO
CORSICA - SUNSET IN PROPRIANO
Propriano  è un comune  della Corsica del Sud. 
Si tratta della località più grande del Golfo di Valinco.
E' nota anche per la sua bella  spiaggia bianca

POSTCARD: CALHETA

MADEIRA - CALHETA
MADEIRA - CALHETA

La località di Calheta sorge sulla costa sud-occidentale di Madeira ed è uno tra i punti più frequentati dell’isola anche perché questa è la zona di produzione del miglior Rum bianco “Aguardente”

Si tratta di uno dei componenti della tipica bevanda di Madeira, la 'Poncha'.
Nella località si trovano diverse distillerie aperte al pubblico per assaggi e acquisti.

Si arriva nella località di Calheta seguendo (da Funchal) la VR1 fino a Ribeira Brava, quindi si prosegue sulla VE3

ROUTES: SPAGNA. SULLA ROTTA DI CRISTOFORO COLOMBO

Il navigatore genovese aveva un sogno: raggiungere le Indie passando da Occidente. Le tappe della sua vita e della sua avventura nelle città spagnole.

SULLA ROTTA DI CRISTOFORO COLOMBO - foto generica
SULLA ROTTA DI CRISTOFORO COLOMBO - foto generica

Una trentina di città europee si contendono la paternità del navigatore che ha scoperto l'America, ma  una certezza c'è ed e' il forte legame che unisce l'avventuriero genovese e la SpagnaNon solo perché Colombo cerco' fortemente qui i fondi per le sue esplorazioni verso il Nuovo mondo e proprio in Spagna visse per buona parte della sua vita.

Pensando ai luoghi dov'è stato il navigatore, ne nasce un itinerario che può essere l'idea per una vacanza.

I "lugares colombinos" sono lo scenario che Cristoforo Colombo ha dovuto affrontare prima di
convincere i suoi finanziatori a concedere credito per i suoi viaggi.  Lugares che possiamo visitare in pochi giorni.


Tra tante incertezze, compresa la data esatta della sua nascita, per convenzione si adotta il periodo tra il 26 agosto e il 31 ottobre 1451, c'è un punto fermo: la data relativa al suo  arrivo in Castiglia verso la fine del 1484 per andare a trovare i due cognati a Huelva ed affidare il figlio  Diego ad una zia.

É proprio durante la sua permanenza in Castiglia che viene a sapere che a La Rábida, in un convento francescano alcuni frati viaggiatori avevano portato notizie dall'Oriente.
Colombo si reca al convento ed e' ricevuto da fra Juan Perez che resta ammaliato dai sogni di questo navigatore che sembra deciso a scoprire una nuova via per le Indie, passando da Occidente.

Incoraggiato dai francescani, il genovese si mette in viaggio verso Siviglia, raggiunta la quale bussa alla porta del duca di Medina Sidonia, l'uomo più potente dell'epoca, ricevendo poca attenzione.
Sembra invece che il Duca di Midinaceli assecondi le sue volontà e lo porta con se nel palazzo di Puerto de Santa Maria. Siamo nel 1486.

E' di questo periodo che Cristoforo Colombo ha il primo contatto con la corte. Avviene a Cordoba, base della Guerra di Granada. L'incontro con il Re viene organizzato da personaggi di rilievo dell'epoca.
Il Sovrano intuisce le possibilità di questa nuova via, pensando di recuperare cosi' nuovo oro per  riempire le casse reali che si stanno lentamente vuotando. Colombo e il Re si incontrano ad Alcala de Henares.
L'elaborazione del piano incontra enormi difficoltà e lungaggini e il navigatore si reca spesso a Cordoba e Salamanca, dove prende parte a riunioni e conferenze sul tema delle Nuove Indie. 
SULLA ROTTA DI CRISTOFORO COLOMBO - foto generica
SULLA ROTTA DI CRISTOFORO COLOMBO - foto generica

È a Salamanca che stringe amicizia con fra Diego de Deza, professore di teologia e soprattutto tutore del principe don Juan, erede al trono, ottenendo ospitalità e protezione dai domenicani.

Seguendo il frate e l'erede al trono, Colombo, nel 1487, si sposta a Cordova, dove conosce Beatriz Enri'quez de Arana, la sua futura moglie. Ma questi sono anni difficili per lui, anni in cui e' quasi costretto al vagabondaggio, nessuno crede nel suo progetto, anche perché lui non svela a nessuno i particolari più concreti. Nascono anche i sui due figli.

Nel 1490 la Commissione del Re incaricata di redigere un dossier sul suo progetto si esprime in maniera negativa circa la fattibilità dello stesso mentre l'anno successivo Colombo torna a La Rábida, ed e' qui che conosce due nuovi personaggi: fra Antonio de Marchena, un celebre astrologo dell'epoca e Martìn Alonso Pinzòn, armatore andaluso, ricco e intelligente.

Ormai rassegnato, il navigatore confessa i suoi segreti sul viaggio immaginario al frate, e questi, antico confessore della Regina, scrive alla sovrana implorandola di accettare il progetto.
La risposta non si fa attendere. La Regina manda 20.000 maravedì a Colombo per consentirgli di
presentarsi degnamente davanti ai sovrani per un nuovo colloquio.
I regnanti, che nel frattempo si erano trasferiti a Santafe', nel 1492 accettarono le condizioni del futuro scopritore dell'America e il navigatore, con tanto di lettere reali che gli concedevano due caravelle, partì per Palos.

Dopo un tira e molla con i fratelli Pinzòn, ottiene quello che vuole, anche una terza caravella, messa a disposizione da un marinaio Juan de la Cosa, cosmografo e, posteriormente, autore della prima mappa delle Americhe. 
É il 3 agosto 1492 Colombo quando salpa dal porto di Palos ma un inconveniente in mare lo costringe ad una sosta a Gando, nell'isola di Gran Canaria. Riparte subito dopo e alle due del mattino del 12 ottobre 1492, un colpo di cannone sveglia i marinai. la "terra" e' davanti a loro, inconsapevoli di aver scoperto il Nuovo Mondo: l'America.
SULLA ROTTA DI CRISTOFORO COLOMBO - CASA COLON, GRAN CANARIA
SULLA ROTTA DI CRISTOFORO COLOMBO - CASA COLON, GRAN CANARIA

Il 15 marzo Colombo e' di ritorno e approda nel porto galiziano di Bayona, quindi viene convocato dal Re a corte. A Siviglia il navigatore mostra le sue scoperte portando oro, indiani d'America e uccelli esotici.

Colombo si recherà altre tre volte in America. La prima nel 1493 partendo da Càdice, la seconda, nel novembre 1500, salpando da Sanlùcar de Barramenda. Infine l'ultimo viaggio, ancora con partenza dal porto di Càdice, ma sono gli ultimi istanti di una vita che resterà per sempre nella storia. Il navigatore morirà a Valladolid il 21 maggio 10506 vinto dalla malattia, senza sapere di avere scoperto l'America.


INFO Ente Turistico Andalusia

POSTCARD: CHIESA DI SAN DOMENICO

AREZZO - CHIESA DI SAN DOMENICO
AREZZO - CHIESA DI SAN DOMENICO
La chiesa di San Domenico è una delle più importanti chiese della città di Arezzo, in Toscana.

Realizzata tra il 1275 in stile gotico, fu ultimata nel XIV secolo e conserva al suo interno uno dei capolavori di Cimabue, il crocifisso ligneo dipinto nel Duecento.

L'edificio di culto si presenta esternamente come una struttura asimmetrica in muratura con interno, invece, ad una sola navata e tetto a capriate.

La chiesa di San Domenico ospitò il primo conclave della storia. 

giovedì 12 gennaio 2017

POSTCARD: IL CROCIFISSO DI CIMABUE AD AREZZO

AREZZO - CHIESA DI SAN DOMENICO, CROCIFISSO DI CIMABUE
AREZZO - CHIESA DI SAN DOMENICO, CROCIFISSO DI CIMABUE
Il Crocifisso ligneo che si trova nella chiesa di San Domenico ad Arezzo fu dipinto da Cimabue attorno al 1270.

Probabilmente il maestro si ispirò alla "Crocifissione con il Christus patiens" dipinto verso il 1250 da Giunta Pisano, aggiornandone l'iconografia soprattutto con il corpo del Cristo, che occupa la fascia alla sinistra della croce. 

Per questo capolavoro, Cimabue utilizzò anche l'uso di sottilissimi filamenti distesi con la punta del pennello per dare vigore muscolare e creare una volumetria nel dipinto, che mai era stata vista in precedenza

L'altra novità che portò Cimabue in questa Crocifissione è l'uso delle striature d'oro  nel panneggio che copre il corpo di Cristo, una derivazione dalle icone di epoca bizantina.

mercoledì 11 gennaio 2017

POSTCARD: LA SPIAGGIA NERA DI NONZA

NONZA -SPIAGGIA NERA
NONZA -SPIAGGIA NERA
Nonza, località della sponda occidentale del Capo Corso, distante pochi chilometri da San Fiorenzo, è famosa per la sua torre genovese, da dove si ammira un panorama stupendo.
Questa località e altrettanto nota per la sua spiaggia detta "la spiaggia nera", unica e dalle particolari caratteristiche.

La si ammira sotto il paese per le varianti cromatiche suggestive. 

La sabbia, a tratti scura con granelli luccicanti, diventa nera quando si bagna.



Unica nel suo genere, d’estate la sabbia accumula tanto calore da diventare persino rovente nelle ore più calde della giornata.


Alla metà del XX secolo qui furono trasportati gli scarti di lavorazione di una miniera di amianto (l'impianto venne chiuso nel 1996).
Secondo studi recenti, il pericoloso minerale è sì presente tra la sabbia, ma la sua parte fibrosa, quella più pericolosa per la salute sarebbe stata asportata nel tempo dal mare.

CAPO SOUNIO. IL TRAMONTO DEGLI DEI

Tra i tanti luoghi mitologici della Grecia, sicuramente Capo Sounio è tra i più affascinanti.

CAPO SOUNIO - TEMPIO DI POSEIDONE
CAPO SOUNIO - TEMPIO DI POSEIDONE
I motivi per visitare questo luogo che dista  70 Km da Atene sono molti. In primis le leggende che aleggiano su questa località, come quella del Re di Atene, Egeo o perché, in questo punto, quando il vento soffia, si sente la voce di Ulisse.
Abbiamo voluto accertare se queste dicerie erano vere o se erano solo un modo per condurre qui l’ignaro turista.

Ne è uscito un viaggio curioso e soprattutto che ci ha portato ad ammirare stupendi panorami. Ma non solo.
Capo Sounio si trova nella penisola del Golfo Saronico, vicino all'isola di Eubea (siamo nell'Est del paese ellenico).

Arriviamo viaggiando lungo la strada litoranea che da Atene porta a Capo Sounio (70 Km dalla capitale) e sulla costa superiamo alcune tra le più esclusive località balneari come Glyfada, Voula, Vouliagmeni, Varkiza, Agia Marina, Fokea, Lagonisi ed Anavissos.
Stiamo percorrendo il Golfo Saronico ammirando da lontano isole da cartolina e soprattutto un mare con acque cristalline.
Guardando verso il mare mentre ci avviciniamo a Capo Sounion troviamo diverse anche le spiagge dove fermarsi per fare un bagno, mentre verso l’entroterra troviamo suggestivi paesaggi di campagna.

Capo Sounio è il punto d’arrivo anche per ammirare il tramonto (con un particolare panorama sulle Isole Cicladi) e il luogo dove sorge  il tempio dorico dedicato al Dio Poseidone ( 444 a.C.), costruito sulla punta più meridionale della costa dell’Attica a dominare il mare Egeo.

CAPO SOUNIO - TEMPIO DI POSEIDONE
CAPO SOUNIO - TEMPIO DI POSEIDONE

Costruito su volere di Pericle nel 444 a.C. su un promontorio roccioso, è in stile dorico. È  dedicato al Dio dei mari, a cui tutti i marinai chiedevano protezione prima di affrontare le insidie del mare aperto.

Gli storici ritengono che il tempio andò distrutto durante l'invasione di Serse dell'Attica del 480 a.C.
Del tempio (periptero dorico esastilo con sei colonne sulla facciata) oggi restano solo 18 delle 42 colonne originarie.

La posizione panoramica a picco sul mare lo rese famoso ai viaggiatori.  Dai gradini del monumento dedicato a Poseidone si hanno stupende vedute sul mare, che spesso è agitato e sul Golfo Saronico. La vista ci porta a distinguere anche alcune isole come Makaroissi (a sinistra) e Kea (a destra).

La mitologia indica questo luogo anche come il punto in cui Egeo, re di Atene, si sarebbe gettato in mare in preda allo sconforto. E qui entriamo nelle leggende.
Egeo, Re di Atene e il padre Teseo, eroe inviato a Creta a combattere il minotauro, prima della partenza di quest'ultimo stipularono un patto.  Se Teseo avesse vinto, al ritorno, avrebbe issato vele bianche. Se fosse stato sconfitto, al contrario, avrebbe fatto issare vele di colore nero.

Finalmente un giorno, Egeo vide le navi tornare. Per errore furono issate vele di colore nero e lui pensando che il padre fosse stato sconfitto, per la disperazione si gettò in mare scomparendo tra le onde.

Questo spiega anche il nome dato a queste acque e il riferimento ci porta all'Odissea di Omero.
Capo Sounio era frequentato già alla fine dell'VIII secolo a.C. Nel VI secolo a.C. qui si svolgeva una processione. I capi ateniesi si recavano al promontorio navigando su una barca ritenuta sacra.

Lord Byron incise la propria firma sulla base di una delle colonne del tempio e menzionò Capo Sounion nel suo poema "Don Juan".

All'inizio del secolo scorso scavi archeologici portarono al rinvenimento di una statua di Kouros e di un rilievo votivo (sono conservati al Museo Archeologico Nazionale di Atene).

CAPO SOUNIO - TRAMONTO
CAPO SOUNIO - TRAMONTO

La leggenda narra che salendo sul promontorio al crepuscolo per ammirare lo spettacolo del sole che si inabissa nell'Egeo si senta la voce di Ulisse portata dal vento.
Sarà vero?
Questo è un segreto che chi visita Capo Sounion custodisce gelosamente.

COME ARRIVARE

Si arriva a Capo Sunion prendendo un taxi per un giorno, oppure dall'aeroporto  di Atene o dal porto del Pireo noleggiando una macchina.

INFO: sito ufficiale Ente Turistico Grecia

martedì 10 gennaio 2017

POSTCARD: CASTELLI, IL PAESE DELLA CERAMICA ABRUZZESE

CASTELLI, TE -CERAMICHE
CASTELLI, TE -CERAMICHE
Castelli è una localita teramana alle falde del Gran Sasso dd e nota sin dal Rinascimento per la produzione di ceramica e soprattutto per la sua decorazione.
Ancora oggi sono molti i maestri che possiamo vedere all'opera nel borgo.

Questa località sarebbe sorta attorno al XI secolo ad opera dei Normanni e seguì le sorti di altri borghi della valle Siciliana.

Da visitare la chiesa di San Giovanni Battista. Conserva una pala d'altare in ceramica del 1647 realizzata da Federico Grue.

Da Castelli di accede al parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

POSTCARD: IL CASTELLO DI ARCO

ARCO  IL CASTELLO
ARCO  IL CASTELLO
Simbolo della città di Arco. Siamo in provincia di Trento, a pochi passi dal Lago di Garda, il castello, o meglio, quel che resta dell'antico maniero, si raggiunge salendo per le vie del borgo fino all'uliveto.

Superato il quale si entra nel Prato della Lizza per ammirare un doppio spettacolo.
Da un lato le pareti rimaste in piedi del castello. Fu bombardato dalle cannonate dell'esercito di Napoleone. Dall'altro una stupenda panoramica sulla piana dell'Alto Garda.

Per quanto riguarda il castello (la visita è a pagamento) si possono vedere da vicino i ruderi del Palazzo Inferiore e della Rocca (che è circondata da alti cipressi), entrare nella Prigione del Sasso, vedere la Torre Grande e soprattutto il ciclo di afreschi trecenteschi rappresentanti dame intente a giocare a scacchi.

Il castello di Arco è riprodotto su diversi dipinti tra cui l’acquerello di Albrecht Dürer conservato al Louvre di Parigi.

lunedì 9 gennaio 2017

POSTCARD: MAGIA AL CENTRO DEL COLONNATO

CITTÀ DEL VATICANO - CENTRO DEL COLONNATO
CITTÀ DEL VATICANO - CENTRO DEL COLONNATO
Si tratta di due dischi in pietra sul centro della Piazza di San Pietro nella Città del Vaticano posti dal Bernini durante la realizzazione del colonnato della piazza ovoidale.

Il colonnato è formato da due emicicli ognuno contraddistinto da qudruplice fila di colonne equidistanti tra loro ma di diametro diverso.

Ponendosi sulla mattonella che indica il centro del Colonnato apparira un effetto ottico meraviglioso.  Da questa prospettiva sembreranno scomparire tutte le quattro fila di colonne trasformandosi in una sola.

Questa illusione nasce dal fatto che le colonne hanno tutte un diametro che aumenta passando dalla fila più interna a quella esterna.

Una grande magia che solo il Bernini poteva ideare.

LA CORSA DEGLI ZINGARI

Un antichissimo rito che si rinnova ogni anno.

PACENTRO -CHIESA MADONNA DI LORETO
PACENTRO -CHIESA MADONNA DI LORETO

La corsa degli Zingari a Pacentro, comune aquilano della Val Peligna, è una tradizione che affonda le radici nella notte dei tempi.
Una gara massacrante dove gli abitanti del paese, rigorosamente a piedi scalzi, dalla gigantesca roccia tricolore sul colle Ardinghi si lanciano a tutta velocità verso la chiesa della Madonna di Loreto.
Ad attenderli c'è la popolazione intera che applaude il passaggio dei partecipanti e tributerà onori al vincitore, il quale avrà l'ambitissimo "Palio" e sara portato a spalla per le vie del passe.

Una Corsa che affonda le origini nei riti pagani delle popolazioni peligne e che durante il feudalesimo, il capitano di ventura, Giacomo Caldora, conquistato il locale castello, trasformò in strumento per reclutare uomini da arruolare nel suo esercito.

Oggi come allora, i partecipanti, scalzi e con un fazzoletto rosso stretto tra i denti per sopportare il dolore, si precipiteranno giu dal colle fino al fiume Vella, che una volta superato, li farà risalire verso la chiesetta, dove una volta giunti, verranno medicati i piedi, sanguinanti e straziati per le ferite riportate durante la gara.

Una versione minore della Corsa degli Zingari viene fatta anche per i bambini, i quali, sempre scalzi, percorrono le vie del paese fino ad arrivare alla chiesa della Madonna di Loreto.

COME ARRIVARE


Pacentro si trova in Val Peligna e si raggiunge seguendo la SS 487 per chi arriva da Sulmona, quindi deviazione verso la località.

sabato 7 gennaio 2017

POSTCARD: SANTA MARIA DI LEUCA

SANTA MARIA DI LEUCA
Santa Maria di Leuca, frazione del comune di Castrignano del Capo, in provincia di Lecce oggi è una rinomata località turistica famosa per le ville d'epoca e per il santuario cui e legata la leggenda di San Pietro.

In viaggio verso Roma, l'apostolo di Gesù fece tappa nel centro abitato più a Sud della provincia di Lecce. In onore della sua visita il tempio di Minerva che sorgeva sul promontorio japigeo venne trasformato in tempio cristiano.

Durante il Medioevo questo fu uno dei luoghi prediletto dai pellegrini.

Anche diversi Papi fecero tappa a Leuca. Il primo fu Giulio I che nel 343 inaugurò il Santuario dedicato alla Madonna. Questa circostanza è ricordata con una lapide posta all'ingresso della basilica.
Poi toccò a papa Costantino nel 710, quindi nel giugno del 2008 e l'anno successsivo fu la volta di papa Benedetto XVI.

LA LEGGENDA DI RIOMAGGIORE

CINQUE TERRE -RIOMAGGIORE
CINQUE TERRE -RIOMAGGIORE

Nel cuore delle Cinque Terre, il borgo di Riomaggiore, in provincia di La Spezia, è composto da case torri genovesi in ordine parallelo seguendo il corso del torrente.
L'abitato che si erge su due vallate è separato dalla costa di Campiòne, sulla cui parte inferiore si erge il castello.

L'origine di questa località è legata ad una leggenda che risale al VIII secolo e ad un gruppo di profughi greci che qui trovò rifugio dalla persecuzioni dell'imperatore Leone III Isaurico.
Con l'avvento della Repubblica marinara di Genova, dopo l'anno 1000, il borgo conobbe la sua espansione e progrssivamente le cas dalla montagna cominciarono ad esseee costruite più vicino al mare.
Fu così che nacque il primo nucleo del borgo di Riomaggiore, situato nell'attuale quartiere della Marina.

venerdì 6 gennaio 2017

POSTCARD: I MOSAICI DELLA CRIPTA DI SANT EMIDIO

ASCOLI PICENO- CRIPTA DI SANT'EMIDIO, MOSAICI
ASCOLI PICENO- CRIPTA DI SANT'EMIDIO, MOSAICI
La cattedrale di Sant'Emidio si trova in piazza Arringo ad Ascoli Piceno.
Il monumento che vediamo oggi è frutto di adattamenti e ristrutturazioni compiuti tra il VIII e il XVI secolo

La Cripta fu invce costruita nel XI secolo per ospitare le reliquie del patrono della città e si apre nello spazio sotterraneo del presbiterio.
Sarebbe stata costruita su un preesistente edificio di epoca romana, forse un tempio pagano dedicato ad Ercole o Giunone.
La sistemazione attuale è quella dei restauri effettuati nel 1967.

L'ambiente è quadrangolare. Al centro il grupo marmoreo di Giuseppe Giosafatti del 1704  che ricorda il battesimo di Polisia. Le pareti sono adornate con mosaici voluti dal vescovo Monsignor Ambrogio Squitani, nel 1954.

I mosaici della cripta rievocano avvenimenti ascolani risalenti alla Seconda Guerra Mondiale e alla benevola protezione di sant'Emidio ai fedeli e sono stati realizzati dallo Studio del Mosaico Vaticano su disegni di Pietro Gaudenti.

POSTCARD: IL BORGO MEDIEVALE DI LAMA

CORSICA -LAMA
Il borgo di Lama, siamo in Corsica, è uno tra i più belli dell'isola francese e sorge su una rocca a 450 metri sul livello del mare.
Si arriva al borgo affrontando una stradina impervia ma una volta sul posto si ammira un gioiello che si è conservato dal Medioevo.
Girovagando tra le stradine di questa località ci si imbatte nell'architettura rurale del XVIII e del  XIX secolo e giare piene di coloratissimi fiori.

giovedì 5 gennaio 2017

POSTCARD: LA CERAMICA DI CALTAGIRONE

CALTAGIRONE -CERAMICHE
CALTAGIRONE -CERAMICHE
La città siciliana di Caltagirone è nota per la sua produzione di ceramiche. Questa tradizione si perde nella notte dei tempi. Secondo alcuni studiosi la ceramica e le sue lavorazioni potrebbero essere state importate in Italia sotto la dominazione araba.
Di certo è che nel medioevo ebbe un notevole sviluppo. 
Oggi la ceramica è uno dei vanti della cittadina in provincia di Catania.

POSTCARD: LA FELUCA

EGITTO -UNA FELUCA SUL NILO
EGITTO -UNA FELUCA SUL NILO

La feluca è una piccola barca a vela ed e molto diffusa  in Oriente e in Nordafrica.
Si tratta di imbarcazioni adatte alla navigazione sotto costa.
Le feluche si incontrano soprattutto sul fiume Nilo in Egitto
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POSTCARD: IL NILO

EGITTO -ABITAZIONI NUBIANE SUL NILO
Durante una crociera sul Nilo, si transita in alcune zone dove la presenza umana è caratterizzata da semplici abitazioni fatte con canne di bambù costruite in prossimità del fiume. È l'unica possibilità di vita. Pochi chilometri oltre il corso del Nilo si entra nella zona desertica.

martedì 3 gennaio 2017

DALL'ALTO DELLA TORRE DEI GUINIGI

Per ammirare un panorama unico della città di Lucca (siamo in Toscana) la Torre dei Guinigi è il punto migliore.

LUCCA - TORRE DEI GUINIGI, PANORAMA
LUCCA - TORRE DEI GUINIGI, PANORAMA

Da questa altezza si possono ammirare le Alpi Apuane, gli Appennini ed il monte Pisano e naturalmente un'ottima skyline della città.

La Torre dei Guinigi è l'emblema cittadino ed una delle poche torri rimaste dell'illustre passato di Lucca. Oggi appartiene al Comune ma fu costruita dalla più potente famiglia cittadina durante il Medioevo: i Guinigi, i quali vollero ingentilire la loro dimora con una torre alberata.

Costruita in pietra e mattoni, ha quale caratteristica di avere un giardino pensile in cima, dove sono state poste a dimora sette piante di leccio.
LUCCA - TORRE DEI GUINIGI
LUCCA - TORRE DEI GUINIGI
Sorge all'angolo tra via Sant'Andrea e via delle Chiavi D'Oro e si innalza per 45 metri. La cima si raggiunge salendo 230 gradini.  

L'ingresso alla Torre dei Guinigi è a pagamento.
LUCCA - VISTA TORRE DEI GUINIGI
LUCCA - VISTA TORRE DEI GUINIGI


COME ARRIVARE

Si arriva a Lucca seguendo l'Autostrada  A11 Firenze Mare, l'Autostrada A11 Lucca -Viareggio, sempre con uscita di Lucca Est o Lucca Ovest, infine dall'Autostrada A12 Genova-Rosignano- Livorno, dopo il casello Versilia, si segue la diramazione per la bretella che collega Viareggio e Lucca.
La stazione ferroviaria di Lucca si trova in Piazza Riccasoli, vicino a Porta San Pietro. Il centro storico si raggiunge in pochi minuti.





POSTCARD: CHIESA DELL'INVIOLATA

RIVA DEL GARDA - CHIESA DELL'INVIOLATA
RIVA DEL GARDA - CHIESA DELL'INVIOLATA

Il più importante monumento di Riva del Garda, siamo in provincia di Trento, sulla punta più settentrionale del lago di Garda, è la Chiesa dell’Inviolata, che sorge fuori dal centro storico. 

La sua costruzione risale al 1603 e venne edificata come luogo di pellegrinaggio a custodia di un tabernacolo miracoloso
L'edificio di culto è in stile barocco.  Esternamente è a pianta quadrata, mentre all'interno si presenta a pianta ottagonale. Ospita cinque altari, tre porte, una volta con affreschi e stucchi.

Dietro all’altare maggiore si può ammirare l’immagine della Madonna miracolosa.

lunedì 2 gennaio 2017

TRAMONTO -SUNSET


Un tramonto, un piccolo esperimento di filmato in versione time-lapse che ho realizzato

POSTCARD: PORTA SAN MICHELE

RIVA DEL GARDA - PORTA SAN MICHELE

La Porta di San Michele è una delle porte d'accesso al centro storico. Anticamente era il punto di comunicazione della città con il mondo esterno.
Quella che vediamo oggi è una ricostruzione ottocentesca su progetto di Luigi Antonio Baruffaldi. 

La torre campanaria che si eleva sopra la porta è quella della vicina chiesa parrocchiale.

LE SPIAGGE DELLA GRECIA

In attesa delle (ancora lontane) vacanze, scopriamo le mete dove passeremo l’estate

KOS - SPIAGGIA DI AGIOS THEOLOGOS
KOS - SPIAGGIA DI AGIOS THEOLOGOS
Immancabile, d'estate un viaggio sulle Isole greche, luoghi ancora incontaminati le cui spiagge sono tra le più belle al mondo, come quella del Navagio sull’isola di Zakyntos, dove ogni giorno, mare permettendo, centinaia di persone si fanno traghettare a riva per passare qualche ora tra i rottami di un cargo che fece naufragio in questo punto e che oggi è diventato un’attrazione per i turisti.
Chi non vuole o non può arrivare sulla spiaggia, può ammirarne la bellezza dall’alto, dove i colori di mare e sabbia sono più accentuati.
ZAKYNTOS - SPIAGGIA DEL NAVAGIO
ZAKYNTOS - SPIAGGIA DEL NAVAGIO
Ci spostiamo di poche miglia marine e arriviamo a Cefalonia. Per ammirare Mírtos, la più fotografata dell’isola.  È una spiaggia circondata da una anfiteatro naturale dai lucenti ciottoli bianchi e impalpabile sabbia che sembra talco che contrasta fortemente con il colore turchese del mare. Chi ha avuto la fortuna di visitarla al tramonto, parla di esperienza unica. 

Così come possiamo parlare di Porto Katzìki a Lefkada, nello Ionio. Qui la scogliera si tuffa a picco sul mare lasciando solo una striscia di sabbia bianchissima, lunga 600 metri. È una delle più affollate spiagge dell’isola durante l’estate.
MILOS - SPIAGGIA DI SARAKINICO
MILOS - SPIAGGIA DI SARAKINICO
Nell’arcipelago delle Cicladi, che dire di Sarakinico, la lunare spiaggia di Milos, le cui rocce candide cadono a strapiombo sul mare dal colore blu profondo. Sull’isola di Venere dobbiamo menzionare anche Kleftiko, coi faraglioni di roccia bianca in mezzo a un mare caraibico. 

Mykonos, che è associata a luoghi  come Paradise  o Superparadise, nasconde un angolo incontaminato che corrisponde ad Agrari, sulla costa meridionale dell’isola del divertimento e subito dopo le due già menzionate spiagge. 
Siamo davanti ad un altro dei luoghi meno affollati, ma di indubbio impatto a Mìkonos. Sabbia e ciottoli chiari scendono fino al mare di colore turchese. 

LE SPIAGGE E I COLORI DELLA GRECIA
LE SPIAGGE E I COLORI DELLA GRECIA
Ecco Rodi con la già citata Prasonissi, la spiaggia dei due mari ma nella patria del Colosso, una delle sette meraviglie del mondo, ecco la baia di St. Paul, a Lindos, sulla costa orientale di Rodi. Una piccolissima insenatura circondata da rocce dove l’acqua ha il colore dello smeraldo. 
RODI - SPIAGGIA DI PRASSONISSI
RODI - SPIAGGIA DI PRASSONISSI
L'isola di Kos ci offre due spiagge spettacolari: Marmari, la classica con sabbia e lettini e Agios Theologos, più aspra e selvaggia, ma anche difficile da raggiungere.
KOS - SPIAGGIA DI MARMARI
KOS - SPIAGGIA DI MARMARI
L’elenco delle spiagge più belle e suggestive sarebbe ancora lungo. Ogni isola, ogni baia, anche in continente offre un angolo scenografico. Per ora ci accontentiamo di queste.