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lunedì 21 novembre 2016

ROUTES. TURBIGO E MAGENTA. L'UNITA' D'ITALIA INIZIA DA QUI

Le due località in questione non molto distanti l’una dall'altra, sorgono nella zona nota come Altomilanese, (Ovest di Milano al confine con il Piemonte) ed hanno in comune un episodio legato alla Seconda Guerra d'Indipendenza italiana.

BATTAGLIE DI TURBIGO E MAGENTA - LA DOGANA AUSTRIACA DI TURBIGO
BATTAGLIE DI TURBIGO E MAGENTA - LA DOGANA AUSTRIACA DI TURBIGO

Turbigo sorge sulla riva lombarda del fiume Ticino, mentre Magenta, che dà il nome anche ad un colore nato da un episodio che si è verificato in questa cittadina in provincia di Milano, si trova a qualche Km di distanza.

le due località sono indissolubilmente legate da episodi che ci riportano alla Seconda Guerra d'Indipendenza italiana e a due battaglie scoppiate nell'arco di due giorni tra gli eserciti austriaci e franco-piemontesi provenienti dal Piemonte.

La mattina del 3 giugno i francesi occuparono la cittadina di Turbigo grazie alla complicità di un medico locale che involontariamente aiutò l’esercito di Napoleone III. 
I soldati superarono il ponte (che era stato fatto saltare il giorno prima dagli austriaci) e che divide in due l'abitato permettendo al  Re Vittorio Emanuele di dirigersi verso Turbigo per dare ulteriori ordini alle truppe.
Non fu una battaglia cruenta, fu sparato solo qualche colpo di cannone, la cittadina venne risparmiata, in quanto la battaglia si spostò rapidamente verso l'area della Cascina Padregnana e della vicina piccola chiesetta di San Vittore a Robecchetto con Induno, sulla quale è ancora possibile vedere i segni dello scontro. 
L'edificio religioso si trova all'interno del Cimitero del paese e proprio qui morirà il Capitano francese Ernst Charles Vaneecout, che è sepolto nel piccolo camposanto. 

Napoleone III si impegno sul fronte del ponte di San Martino di Trecate, il generale francese Mac Mahon puntò dritto su Magenta dove il 4 giugno 1859, nella zona dove sorge l'attuale stazione ferroviaria, scoppiò la battaglia.
Gli austriaci si limitarono ad occupare le abitazioni civili mentre l’esercito franco-piemontese cominciò a conquistare il territorio e in meno di 24 ore di scontri l’esercito, guidato dal Generale Mac Mahon, ebbe la meglio sul nemico. 
Pochi giorni dopo, l'8 giugno gli alleati con Vittorio Emanuele II e l'imperatore francese entrano vincitori in Milano, sfilando sotto l'Arco della Pace in corso Sempione.


L’episodio magentino si commemora ogni anno come l'inizio del processo di unificazione dell'Italia, che finirà sotto il dominio dei Savoia e Magenta ricorda gli avvenimenti di questa battaglia con una ricostruzione storica con figuranti.
BATTAGLIE DI TURBIGO E MAGENTA - casa giacobbe, magenta
BATTAGLIE DI TURBIGO E MAGENTA - casa giacobbe, magenta

Di questa battaglia si può ancora ammirare una testimonianza: Casa Giacobbe, che ancora oggi conserva i fori delle cannonate. Questo era il quartier generale austriaco durante la battaglia del 1859. La villa è stata recentemente ristrutturata è oggi un centro congressi e il luogo espositivo del museo sulla battaglia.



CURIOSITÀ

Lo scontro di Magenta, ha lasciato segni importanti anche nella cultura odierna, come ad esempio il color magenta. La prima mistura portante questo nome fu prodotta nel 1859 e deve il nome, secondo la tradizione al sangue versato sul campo dagli zuavi francesi.
A Parigi ancor’oggi esiste una Boulevard de Magenta per commemorare la grande vittoria dell'armata francese in Italia. Inizia tra Place de la République e Rue Beaurepaire, e termina tra Boulevard de Rochechouart e Boulevard de la Chapelle.


COME ARRIVARE

In auto
Turbigo si raggiunge in auto dall'Autostrada A4, uscita Marcallo-Mesero, quindi SS336 direzione Malpensa uscita Castano Primo sud , infine seguire le indicazioni per Turbigo.
Magenta è raggiungibile mediante la stessa uscita autostradale, e seguendo la superstrada in direzione della città.

In treno
Turbigo si trova sulla linea Novara-Saronno di Trenord, mentre Magenta si trova sulla linea di Trenitalia Milano-Torino.

sabato 12 novembre 2016

ROUTES. ALLA SCOPERTA DEI MULINI AD ACQUA SUL FIUME TICINO

Lungo il corso del fiume Ticino e del Naviglio, si può vedere ciò che rimane dei vecchi mulini ad acqua, in un percorso tra natura e storia.

I MULINI AD ACQUA SUL TICINO - MULINO IN LOCALITA' PONTE CASTANO
I MULINI AD ACQUA SUL TICINO - MULINO IN LOCALITA' PONTE CASTANO

I vecchi mulini ad acqua, strumenti che un tempo venivano utilizzati per macinare il grano, fonte di lavoro per parecchie famiglie, oggi non esistono più.
L'avvento dell'energia elettrica e soprattutto l'industrializzazione avvenuta nel corso del 1800 hanno  fatto scomparire questi edifici.
Molti sono stati abbattuti, altri sono stati ristrutturati e adibiti ad altro uso, perdendo quella che era la caratteristica iniziale. Alcuni sono ancora visibili e oggi sono diventati meta turistica.

Lungo le sponde piemontese e lombarda del fiume Ticino, a cavallo tra le Province di Novara, Milano e Varese, qualcuno è rimasto. Uno, in maniera particolare è stato recuperato, mentre altri due sono visibili dall'esterno.
I MULINI AD ACQUA SUL TICINO - TRAMONTO SUL FIUME
I MULINI AD ACQUA SUL TICINO - TRAMONTO SUL FIUME

Quello proposto non è un itinerario vero e proprio ma i pochi mulini restanti in questo lembo d'Italia  sono assolutamente da vedere. 

In provincia di Novara si trova il Mulino Vecchio di Bellinzago. Ad oggi è anche l'unico che  funziona regolarmente ed è in buono stato di conservazione. Non è più utilizzato per macinare la farina, ma un attento progetto di recupero lo ha trasformato in luogo didattico dove vedere documentazione storica, materiali e macchinari legati all'attività agricola.
I MULINI AD ACQUA SUL TICINO  - IL FIUME TICINO
I MULINI AD ACQUA SUL TICINO  - IL FIUME TICINO

Nella sala macine è possibile ammirare l'attrezzatura utilizzata per la macinazione delle granaglie.
Veniva, e viene tuttora, azionata con l'acqua della Roggia Molinara. Il meccanismo, legato ad una serie di ingranaggi che azionano le grandi macine di pietra per produrre la farina che in un secondo momento veniva trasformata in prodotto alimentare come il pane. In una attigua sala si può vedere  il forno.
I MULINI AD ACQUA SUL TICINO - MULINO IN LOCALITA' PONTE CASTANO
I MULINI AD ACQUA SUL TICINO - MULINO IN LOCALITA' PONTE CASTANO

Spostandoci sulla sponda lombarda del Naviglio Grande, in località Ponte Castano (provincia di Milano) troviamo un'altra storica costruzione: il Mulino Nuovo. Documenti provano l'esistenza di questo edificio in legno già nel 1474, allora aveva tre mole per macinare la mistura e una per il frumento.
Nel 1771 il Mulino Vecchio venne rifatto in muratura e recentemente ristrutturato è di proprietà privata, ma vi è libero accesso al cortile per ammirare ancora le pale (nella roggia scorre ancora l'acqua) e da una finestra, le macine, mentre su una parete si leggono una scritta ed una data risalenti all’anno 1877, forse si riferiscono al periodo dell'ultimo rifacimento della struttura.
I MULINI AD ACQUA SUL TICINO - MULINO IN LOCALITA' TORNAVENTO
I MULINI AD ACQUA SUL TICINO - MULINO IN LOCALITA' TORNAVENTO

Superata Castano Primo e procedendo in direzione della ciclabile del Canale Industriale, si arriva in territorio di Tornavento, nella zona chiamata “Molinelli”, nascosto tra gli alberi si possono vedere le pale di un terzo Mulino
Dalle poche informazioni si deduce che qui sorgessero ben due mulini dotati ognuno di tre macine e che nel 1882 la struttura venne trasformata in un opificio. 
I MULINI AD ACQUA SUL TICINO
I MULINI AD ACQUA SUL TICINO 


COME ARRIVARE

In auto:
Bellinzago Novarese si raggiunge dall'Autostrada A4, uscita Novara est o Novara Ovest, quindi direzione Arona, mentre per chi proviene dall'Autostrada A8/A9, uscita busto Arsizio, seguire direzione Malpensa, uscita Oleggio, percorsa la SS 527 fino ad Oleggio, quindi svoltare sulla SS32

In treno:
La stazione ferroviaria di Bellinzago è sulla linea ferroviaria Novara- Arona

In Bus:
Da Novara linea per Bellinzago, Oleggio, Borgomanero o Domodossola, con i bus STNNET