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venerdì 25 novembre 2016

POSTCARD: CHIESA DI SANTA MARIA DELLA PIETA'

ROCCA CALASCIO - CHIESA DI SANTA MARIA DELLA PIETA'
La chiesa di Santa Maria della Pietà sorge nella sul sentiero che da Santo Stefano di Sessanio, in provincia dell'Aquila, porta alla Rocca di Calascio.
Si tratta di un tempietto risalente al 1596. Secondo la leggenda venne costruito nel luogo dove la popolazione locale ebbe la meglio su una banda di briganti. 
La chiesa sarebbe stata edificata sul luogo di una preesistente edicola rinascimentale.
Ha struttura a pianta ottagonale. All'interno conserva un dipinto raffigurante la Vergine miracolosa e una scultura di San Michele armato.

ROUTES: LA PANORAMICA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO

Uno tra i percorsi più affascinanti che si sviluppano sul Lago di Como è quello del Triangolo Lariano che attraversa in verticale il territorio posto tra i due rami del Lago di Como e conduce a Bellagio, il punto in cui lo specchio d'acqua si divide.

LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO

Non si tratta di un percorso facile, presenta punti impervi e impegnativi e non adatto a chi non ha allenamento. Per contro è un percorso altamente panoramico. Nelle giornate limpide in alcuni punti lo sguardo sembra andare oltre la Pianura Padana.

30 km ad un’altezza media di 1.200 metri su carrarecce, strade agricole e forestali con alcuni passaggi difficoltosi sui sentieri.
Il tracciato è segnalato dalle indicazioni  rosse, bianche, rosse con il numero 1 su campo bianco.
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO - DALLA FUNICOLARE VERSO BRUNATE
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO - DALLA FUNICOLARE VERSO BRUNATE

Raggiunta Brunate in funicolare, la partenza vera e propria è al piazzale CAO.

Passato il rifugio procediamo sullo sterrato fino a raggiungere la prima baita e il punto di ristoro, quindi verso  la Capanna S. Pietro. Siamo  a 1.116 m slm., quindi si segue il sentiero dei faggi (Senteé di Foo) che passa sotto il versante nord del Monte Bolettone  fino alla Bocchetta di Lemna a 1.167 m.
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO

Si prosegue in direzione nord fino al Rifugio Riella, superato il quale si trova una fontana.
Breve sosta per abbeverarci e recuperare le energie prima di affrontare il tratto che porta al Cippo Marelli passando i prati della Presola e la Bocchetta di Caglio, ammirando la natura e il panorama.

Superato un gruppo isolato di faggi all’inizio della Braga di Cavallo, siamo arrivati alla difficoltosa discesa che ci porta alla Colma di Caglio o Colma di Sormano, nota agli appassionati di ciclismo

Il passaggio nei boschi accompagnato da alberi fruscianti e dal cinguettio degli uccelli.
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO

Da questo punto, chi vuole rinunciare a proseguire può scendere verso Asso e raggiunta la stazione ferroviaria tornare verso Erba, quindi cambiare treno per Como (ma attenzione informatevi se potete portare con voi la bicicletta sul convoglio! nel caso stiate percorrendo il tragitto in mountain bike), oppure raggiungere direttamente Milano (ad Asso c'è il capolinea delle Trenord).

La Dorsale del Triangolo Lariano prosegue invece sulla carrozzabile per il Pian del Tivano, siamo a 975 m slm, da qui si può invece scendere sulla carrozzabile fino a Nesso e col battello tornare a Como, o proseguire verso Bellagio.

Proseguiamo sulla strada sterrata che  sale dalla Colma del Piano all’Alpe Spessola. Siamo a 1.237 m slm e da questo punto, un'altra impegnativa salita conduce all'Alpe di Terra Biotta a 1.436 m, il punto più alto del percorso. Qui la vista è eccezionale.
Comincia anche l'impegnativa discesa che ci condurrà all'Alpe del Borgo, da dove inizia la strada agricola, ben più agevole, che raggiunge la località di Borgo S. Primo.
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO

Alle spalle l’ex colonia Bonomelli, si prosegue  verso lo stretto, ma difficoltoso sentiero che si torva all’uscita della pineta per arrivare all'Alpeggio Pau, da dove, imboccata la carrabile si scende fino a Rovenza.

Ripide discese, strade acciottolate e scalini nel bosco superano Brogno, Begola e Perlo fino a Guggiate, una frazione di Bellagio, dove termina anche il nostro percorso.
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO - BELLAGIO
LA DORSALE DEL TRIANGOLO LARIANO - BELLAGIO

Per tornare a Como, oppure proseguire per Lecco, si attende l'arrivo del Battello, ovviamente prima si ammira questa località che si trova sulla punta che divide in due il Lago di Como.

Chi invece è arrivato sin qui in bicicletta, può imboccare la SS583 e tornare nel capoluogo lariano seguendo al strada statale. 


Il tragitto  parte dalla stazione della funicolare a Brunate e ci conduce a Bellagio (30 Km circa) occorrono almeno 6/8 ore in bicicletta e due giorni a piedi.Sulla tratta si trovano alcuni punti di ristoro e luoghi dove pernottare e ci sono, per quanto ho avuto modo di provare, due vie d'uscita in prossimità della Colma di Caglio. Una conduce verso Asso, verso Lecco, l'altra verso Nesso, sulla sponda comasca del lago.

COME ARRIVARE

Consigliamo di arrivare a Como con i treni di Trenitalia (si può portare la bicicletta a seguito), oppure con Trenord

Sul tragitto si trovano alcuni rifugi:
C.A.O. (tel. 031-220221,
BAITA CARLA
BAITA BONDELLA (tel. 031-220307),
RISTORO DEL BOLETTO FABRIZIO (tel. 031-220235),
RIFUGIO RIELLA (tel. 031-378600),
Si consiglia di chiamare i rifugi per conoscere disponibilità e soprattutto periodi di apertura.

POSTCARD: CHIESA DEI SETTE MARTIRI

SIFNOS - CHIESA DEI SETTE MARTIRI
SIFNOS - CHIESA DEI SETTE MARTIRI

Sull'isola greca di Sifnos, poco distante dall'antico villaggio di Kastro, costruito sulle antiche rovine della capitale di Sifnos, sorge la chiesa di Eftamartyres, ovvero la Cappella dei Sette Martiri, una piccola perla incastonata nella roccia. 
Ci si arriva seguendo una lunga scalinata. Impareggiabile il panorama sul Mar Egeo.

POSTCARD: PESCOCOSTANZO

PESCOCOSTANZO - PALAZZO COMUNALE
PESCOCOSTANZO - PALAZZO COMUNALE
Pescocostanzo, in provincia dell'Aquila in Abruzzo è situato ad un'altitudine di 1400 m s.l.m. alle pendici del Monte Calvario. La città venne fondata attorno al X secolo. Merita una visita il centro storico ricco di palazzi ed edifici religiosi.

giovedì 24 novembre 2016

ROUTES: LA SICILIA TRA LEGGENDE E FANTASMI - PARTE II

C’è una Sicilia enigmatica e misteriosa, ma anche piena di leggende che possiamo scoprire con uno specifico tour.

LA SICILIA - TRA LEGGENDE E MISTERI
LA SICILIA - TRA LEGGENDE E MISTERI

Un’isola che è luogo prediletto di riti pagani, simboli esoterici e tradizioni che si perdono nella notte dei tempi.

Ad Acitrezza, narra Omero, che Ulisse tornando da Troia si imbatté nel ciclope Polifemo. Uno dei feroci e giganteschi pastori che dominavano la costa ionica siciliana. L’eroe dell’Odissea accecò il gigante con un palo di legno.
Polifemo, sebbene non vedente, cercò di vendicarsi, non accorgendosi che Ulisse e i suoi compagni si erano attaccati alla pancia delle pecore.  Fu allora che il gigante scagliò con violenza grossi massi che finirono in mare formando i faraglioni che oggi caratterizzano la località in provincia di Catania.

Su questi faraglioni e quelli di Acicastello aleggia la leggenda di Aci, un pastorello di cui Galatea si era innamorato. Lei però subiva il corteggiamento di un ciclope. L’amore non corrisposto portò il gigante ad uccidere il pastore con un gigantesco masso (che potrebbe essere uno dei faraglioni) convinto che il gesto gli avrebbe fatto conquistare Galatea, ma non fu così.
Gli dei commossi trasformarono il corpo del pastorello in sorgenti d'acqua dolce che sgorgavano sui pendii del vulcano. 
Il prefisso Aci che caratterizza alcuni dei comuni della zona, sarebbe invece dovuto alla compassione della gente per la brutta fine fatta dal pastorello.
LA SICILIA - TRA LEGGENDE E MISTERI
LA SICILIA - TRA LEGGENDE E MISTERI

A Bronte (località famosa per i suoi pistacchi) si trova il  Castello di Nelson, o Castello Maniace.
Qui vive un fantasma inoffensivo che fa sentire sovente la sua presenza soprattutto di notte. Urla e passi incessanti nel porticato si udirebbero nella struttura. Anche il cosiddetto "Castello di Maniace" ha oscure origini. Il nome sarebbe collegato ad una battaglia del 1040.
Un generale bizantino, tale Giorgio Maniace, sconfisse l’esercito arabo composto da 50 mila soldati. Il sangue dei mori finì nelle acque di un vicino torrente che prese il nome di Saracena".

Il Castello di Nelson sorge al confine fra i comuni di Bronte e Maniace e sarebbe stato costruito sulla struttura dell'Abbazia di Santa Maria di Maniace. Di questo grandioso tempio rimangono le navate, un portico gotico-normanno e l'icona bizantina che secondo la leggenda, sarebbe stata dipinta da San Luca, mentre dell'antico castello rimane poco. Tra quel poco, il fantasma di cui sopra, sarebbe una testimonianza diretta.
LA SICILIA - TRA LEGGENDE E MISTERI
LA SICILIA - TRA LEGGENDE E MISTERI

La leggenda di Re Artù passa invece, da Messina. Il sovrano sarebbe passato in città e la di lui sorella apparirebbe sovente sullo stretto, tanto da mandare in confusione le imbarcazioni in transito.

Altro castello siciliano infestato da fantasmi e leggende è quello di  Milazzo. In questo caso sono i racconti che si tramandano da nonni a nipoti a far vivere la storia d’amore e morte che aleggia attorno a questo maniero.
Tutto nasce dai genitori di una ragazza aristocratica,  innamorata di un povero soldato inglese che viene costretta a prendere i voti per dimenticare l’amato.

La lor storia prosegue anche con lei in Convento, finché vengono scoperti. Per punizione la suora, anzi la ragazza, viene murata viva nel castello, per punizione. Ancora oggi molte persone dicono di sentire la sua voce.
LA SICILIA - TRA LEGGENDE E MISTERI
LA SICILIA - TRA LEGGENDE E MISTERI

A Palermo alle Catacombe del Convento dei Cappuccini tra le teche di vetro e cristallo sono custoditi scheletri e mummie di frati, tra cui  quello di Cagliostro, il misterioso alchimista cercato da Napoleone Bonaparte.

Infine, a Bagheria, nella villa del principe di Palalgonia , statue deformi e spaventose custodirebbero il fantasma del principe. Oggi questo posto è noto come luogo maledetto.


Ps. Le foto di questo post sono a titolo d'esempio e non rappresentano il contenuto
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POSTCARD: LA SCALA DEI TURCHI

SICILIA - LA SCALA DEI TURCHI
SICILIA - LA SCALA DEI TURCHI
La parete rocciosa della Scala dei Turchi si trova sulla costa tra Realmonte e Porto Empedocle, in provincia di Agrigento.
La marna è di colore bianco e si erge  tra due spiagge di sabbia fine. Per accerdervi occorre inerpicarsi sulla roccia simile ad una scalinata di pietra calcarea.
Dalla sommità della scogliera, il paesaggio  raggiunge Capo Rossello,



La Scala dei Turchi è nota anche grazie allo scrittore Andrea Camilleri, che la cita nei suoi scritti sul Commissario Montalbano.

ROUTES: LA SICILIA TRA LEGGENDE E FANTASMI - PARTE I

C’è una Sicilia enigmatica e misteriosa, ma anche piena di leggende che possiamo scoprire con uno specifico tour.

LA SICILIA- TRA LEGGENDE E MISTERI
LA SICILIA- TRA LEGGENDE E MISTERI


Un’isola che è luogo prediletto di riti pagani, simboli esoterici e tradizioni che si perdono nella notte dei tempi.

Per esorcizzare questi “spiriti” si cercano riferimenti nella storia, anche se spesso non si capisce dove termina l’uno e inizia l’altro, visto che questi fatti sovente si trovano concatenati.
Ad esempio l’Etna è considerato come una sorta di porta d’entrata all’inferno. Su questo vulcano in passato si consumavano riti pagani e propiziatori.
Sulla montagna fumante si annidano miti e leggende. Omero, Virgilio, Orazio, Ovidio e non solo, hanno descritto il vulcano e le sue eruzioni rendendole storie fantastiche, come quella che vuole Efesto (il dio vulcano) litigare con Giove che lo scaraventa giù dall’Olimpo. Cadendo resta tramortito. Al risveglio si trova su un’isola incantata, prendendo possesso dell’Etna.

Anche il mito di Tifeo è legato al vulcano siciliano. Il gigante tentò di insidiare l’Olimpo. Giove, dopo una furiosa lotta venne condannato a sorreggere la Sicilia tenendo i piedi sotto il Lilibeo (oggi Trapani), il braccio destro sotto il Peloro (Messina) e quello sinistro sotto Pachino (Siracusa), mentre la testa finì nella zona dell'Etna.  La sua irrequietudine lo porterebbe a dar vita a terremoti ed eruzioni dalla bocca.
LA SICILIA- TRA LEGGENDE E MISTERI
LA SICILIA- TRA LEGGENDE E MISTERI

Anche Catania, che si trova ai piedi del vulcano non è esente da miti e leggende. Una riguarda la fontana dell’Amenano e il fiume sotterraneo che la alimenta. Siamo sul lato sud di piazza del Duomo e di fronte al palazzo degli Elefanti. 
L'acqua della fontana cade dalla vasca e si riversa nel fiume che scorre ad un livello di circa due metri sotto la piazza, quindi scompare dopo pochi metri. La leggenda vuole che bagnarsi i piedi in questa fontana porti fortuna.

Sempre nel capoluogo etneo, un’altra leggenda è legata al Castello Ursino, costruito per volontà di Federico II di Svevia nel XIII secolo. Ospitò al suo interno momenti importanti della guerra del Vespro, quindi divenne dimora reale dei sovrani del casato Aragona di Sicilia.
Due terremoti segnarono la sorte di questo maniero, il primo l’11 marzo 1669 con la lava arrivò a lambire le mura, nel 1693, invece, provocò una serie di danni alle strutture.

Restaurato continuò ad ospitare le guarnigioni militari prima piemontesi (1714) quindi borboniche e a questo periodo è legata la leggenda dei detenuti torturati e uccisi tra le mura del castello.
Spesso si sente ancora la loro presenza con porte che scricchiolano e oggetti che si muovono. Si odono grida e lamenti provenire dalle stanze. Anche nelle foto dei turisti, a volte, appaiono strane forme.
LA SICILIA- TRA LEGGENDE E MISTERI
LA SICILIA- TRA LEGGENDE E MISTERI

Ma non finisce qui. 
Il nostro tour alla scoperta delle leggende siciliane continua nel prossimo post.


Ps. Le foto di questo post sono a titolo d'esempio e non rappresentano il contenuto